Milan, quei 4 nomi sulla lista di Montella
Galliani è al lavoro per accontentare le richieste del nuovo allenatore rossonero. Ma sono proprio i nomi voluti da Montella a lasciare perplessi. Passi per Musacchio e Zielinski, ma Sosa e Gomez non sembrano i profili dei calciatori in grado di risollevare il tasso tecnico e qualitativo di una squadra come il Milan.
MILANO - Su una cosa possiamo mettere la mano sul fuoco: malgrado le difficoltà legate a questo passaggio di proprietà che tarda a diventare ufficiale, l’impossibilità di individuare i referenti a cui far capo, la reiterata e sempre più drammatica mancanza di fondi e un’insofferenza della piazza ogni giorno più complicata da gestire, Adriano Galliani sta facendo il possibile per accontentare i desideri del nuovo allenatore del Milan Vincenzo Montella.
Quella famosa cartellina rossa, consegnata dall’ex tecnico della Sampdoria all’ad rossonero nel corso della cena alla presenza di Nicholas Gancikoff e contenente la lista dei desideri dell’Aeroplanino, è ben custodita in uno dei cassetti della scrivania di Galliani e non passa giorno senza che si faccia qualcosa per rispettare gli input del mister.
4 nomi per Montella
E qui arriviamo alle dolenti note, rappresentati appunto dalla lista della spesa di Vincenzo Montella. Perché se per rinforzare una squadra che viene da uno squallido triennio senza Europa, in evidente involuzione tecnica e psicologica e quindi bisognosa quanto mai di innesti di qualità e spessore tecnico, peraltro arricchita da un prossimo ingresso in società di nuovi investitori danarosi e generosi al tempo stesso, si richiedono Josè Sosa, Alejandro Gomez, Zielinski e Musacchio, dando contestualmente il via libera all’unica vera bocca da fuoco della squadra, il colombiano Carlos Bacca, probabilmente c’è qualche problema a monte.
Ok Musacchio e Zielinski
Passi per il difensore argentino, roccioso e affidabile quantunque un po’ troppo cagionevole e zavorrato da muscoli di cristallo che ne hanno impedito l’esplosione definitiva, e il centrocampista polacco Zielinski, classe ’94 di grandi prospettiva e dal potenziale ancora inespresso, sugli altri due obiettivi di mercato di Montella, entrambi argentini e non più di primissimo pelo (Gomez è del 1988, Sosa addirittura del 1985) resta più di qualche dubbio.
Il Papu Gomez è uscito addirittura allo scoperto, invitando sfacciatamente il Milan a farsi avanti con l’Atalanta per acquistarlo: «Aspetto la chiamata di un top club, ho voglia di misurarmi in una realtà importante e mi piacerebbe lavorare ancora con Montella, ci conosciamo bene, sa gestire il gruppo, farà una grande carriera da allenatore».
Sosa il discontinuo
Più o meno quanto sta accadendo in riva al Bosforo dove Josè «El Principito» Sosa è pronto ad arrivare allo scontro frontale con il suo club attuale, il Besiktas, pur di essere ceduto al club di via Aldo Rossi: «Mi è arrivata una proposta da una grande squadra. Opportunità del genere non capitano spesso nella carriera di un calciatore e io non voglio perdere la chance di giocare nel Milan». Sul piatto della bilancia un’offerta rossonera di 4 milioni a fronte degli 8 richiesti dal club turco. A metà strada l’affare potrà concludersi, ma restano tanti dubbi sull’opportunità di un’operazione del genere. Sosa ha ormai 31 anni e una carriera di alti (pochi) e bassi (tanti) che non induce a sognare in grande.
E una convinzione torna ad arrovellare il pensiero dei tifosi: il Milan di oggi probabilmente avrebbe bisogno di innesti di ben altro spessore e il primo a doverne prendere atto è proprio il nuovo allenatore Montella.