19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Calcio - Serie A

Cambio ruolo e conferma, il futuro di Balotelli è al Milan

La partita di Genova sembra aver sparigliato le carte relative al futuro di Balotelli. Adesso una conferma sembra più vicina, grazie anche alla nuova collocazione tattica voluta da mister Brocchi. Giostrando da trequartista il potenziale del 45 rossonero potrebbe crescere e non sono esclusi nuovi esperimenti.

MILANO - Il mondo del calcio è strano: basta un niente per ritrovarsi dalle stelle alle stalle, ma anche dalla polvere agli onori delle cronache. Ormai ne siamo tutti consapevoli, eppure quando accade qualcosa del genere continuiamo a restare sorpresi, come se avessimo appena assistito ad un miracolo della natura.

Stavolta il miracolato è Mario Balotelli. Non sono passati neppure dieci giorni da quando l’amministratore delegato del Milan Galliani, parlando di una sua possibile conferma il prossimo anno, bacchettava l’attaccante di proprietà del Liverpool con parole spigolose: «Ha una gran voglia di Milan ma per ora non merita la conferma. Gli ho detto che per sperare di restare deve ancora convincerci».

Conferma più vicina

Alzi la mano chi in quel preciso istante avrebbe puntato un euro sulla permanenza dell’ex supermario a Milanello. All’indomani della vittoria sul campo della Sampdoria e della prestazione più che sufficiente di Balotelli - quasi un miracolo vista la media voto raccolta dal 45 rossonero in questo campionato - le carte in tavola sono completamente cambiate. Ora per l’attaccante una permanenza al Milan sembra più vicina e c’è addirittura chi ne invoca il ritorno in nazionale.

Tanti mesi fermo ai box

Il merito di un tale rilancio in grande stile va ascritto soprattutto a un personaggio: Cristian Brocchi. Non che al precedente tecnico rossonero Mihajlovic possa essere addebitato alcunché nella gestione di Balotelli, ma è indubbio che l’insediamento del nuovo allenatore abbia avuto il potere di rigenerare l’ex centravanti di Inter, Manchester City e Liverpool, e restituirgli un sorriso - in campo e fuori - che non gli vedevamo sfoggiare da tempo.

È pur vero, come ha ricordato lo stesso Mario, che molti dei suoi mesi al Milan sono trascorsi in infermeria, colpa di quella maledetta pubalgia che l’ha costretto addirittura all’intervento. Ma anche dopo il suo pieno recupero, indolenza, insofferenza, pigrizia e tristezza diffusa hanno rappresentato i caratteri distintivi di Balotelli ogni qual volta è sceso in campo.

Un nuovo Balotelli

Contro la Sampdoria abbiamo visto invece un giocatore diverso e non solo grazie alla nuova carica emotiva trasmessagli da Brocchi. Ad aver influito positivamente sulla prestazione del 45 rossonero indubbiamente c’è la nuova collocazione tattica decisa dal tecnico: non più centravanti - ruolo che a dispetto dei consigli di Berlusconi («Tu devi giocare in area, più vicino alla porta») a Mario proprio non va giù, ma libero di spaziare alle spalle di Bacca in un ruolo che assomiglia molto più a quello del trequartista che di vera punta. La conferma è arrivata dai numeri del match dai quali si evince che Balotelli abbia giocato molti più palloni (64) dei suoi colleghi centrocampisti, e di questi solo uno - di testa su calcio d’angolo - all’interno dell’area di rigore.

Futuro da trequartista

Libero da condizionamenti e da obblighi contrattuali da bomber, Mario potrebbe aver ritrovato la verve e la voglia di giocare che sembrava aver smarrito ormai da un biennio abbondante. E Brocchi sta già studiando le nuove strategie tattiche e accorgimenti specifici per regalare al Milan un assetto sempre più efficace. La prima opzione è quella già vista a Genova, con Balotelli e Bonaventura sulla stessa linea dei trequartisti, alla spalle di un’unica punta, il letale Bacca.

Balo dietro Niang e Bacca

Con il ritorno di Niang - a proposito, il consulto medico di ieri è andato bene e il francese è pronto a tornare a correre già la prossima settimana - il  nuovo Milan di mister Brocchi potrebbe essere disegnato secondo una linea mediana formata da Montolivo, Kucka e Bonaventura, e Balotelli in posizione più arretrata, con Bacca e Niang a giocare in avanti, secondo meccanismi già consolidati nella gestione Mihajlovic.

Perché tutto ciò funzioni occorre però che Mario torni ad essere Supermario, soprattutto quanto a impegno, applicazione e rendimento. E grazie all’amore di Balotelli nei confronti della maglia rossonera, non è escluso che tutto ciò accada in fretta.