18 agosto 2025
Aggiornato 02:30
Calcio - Serie A

Un bel Milan spaventa la Juve e inguaia Mihajlovic

La bella prestazione dei rossoneri, anziché sollevare il tecnico, lo inchioda alle proprie responsabilità: perché è arrivata la conferma che il materiale umano non è così scadente e se il Milan avesse giocato come contro la Juve tutto il resto del campionato, oggi in via Aldo Rossi si parlerebbe di Champions League.

MILANO - Ora avranno un bel da fare i dirigenti del Milan nell’elaborare tutti gli input che il big match di sabato sera contro la Juventus ha offerto. Innanzitutto un dato: quella che era stata presentata come una partita senza storia, tra due squadre divise da 24 punti in classifica e da un miliardo di aspettative disattese, si è invece trasformata in una sfida quasi ad armi pari, nella quale i rossoneri di Mihajlovic hanno insidiato per lunghi tratti lo strapotere dei campioni d’Italia, salvati in extremis solo dai miracoli di Buffon.

Milan coraggioso

La prestazione coraggiosa ed incoraggiante del Milan però, anziché sollevare Mihajlovic dalla graticola sulla quale siede ormai da diversi mesi, ha inchiodato ancor più il tecnico serbo alle sue responsabilità. Perché se i rossoneri hanno combattuto a testa alta e ad armi - quasi - pari contro una Juventus capace di vincere 21 delle ultime 22 partite, vuol dire che il materiale umano a disposizione dell’allenatore non era poi così scadente. 

Proviamo ad immaginare quale sarebbe stato il cammino in campionato del Milan se avesse affrontato con la sfacciata arroganza con cui ha messo alle corde i bianconeri di Allegri almeno la metà delle partite. Oggi probabilmente parleremmo ancora di caccia al terzo posto e di sogno Champions ancora valido. Ed il rammarico aumenta.

Positivo Balotelli

Altre indicazioni importanti sono arrivate dalla prestazione di Mario Balotelli, per una volta tornato protagonista, nel bene e nel male. Suo è stato il merito di impegnare Buffon con una punizione spettacolare nel primo tempo e mettere un cross al bacio con assist vincente per Alex sul corner nato di conseguenza. Ma ha colpito soprattutto l’impegno dell’attaccante rossonero per tutta la sua partita, durata 75 minuti. A pesare in negativo sulla personalissima bilancia di Balotelli, il clamoroso gol mangiato al 6’ della ripresa che avrebbe potuto tracciare un sentiero nuovo per la partita. Perché è vero che Gigi Buffon si è superato, ma da quella distanza, a due metri dalla porta con il portiere juventino a terra, si poteva e si doveva fare di più.

Jack, Honda e Bacca a picco

Si potrebbe discutere ancora a lungo degli effetti benefici e non del ritiro, del preoccupante calo di condizione di alcuni giocatori chiave del Milan (Bacca, Bonaventura e Honda su tutti), delle prospettive rossonere da qui alla fine del campionato, di come dovrà essere affrontata dagli uomini di Mihajlovic la finale di Coppa Italia contro la Juve alla luce di quanto accaduto sabato sera a San Siro.

Troppa Juve per questo Milan

Ma l’unica vera e autentica sentenza arrivata in maniera inoppugnabile dal match di campionato di sabato sera è che nemmeno uno dei migliori Milan della stagione, caparbio, volenteroso, attento dietro e pericoloso in avanti, è riuscito a scalfire le sicurezze dei campioni d’Italia e alla fine è stato comunque costretto a capitolare al cospetto di una Juventus per nulla trascendentale. 

A conferma che ancor oggi, dopo quattro anni da quel maledetto gol di Muntari, Milan e Juventus giocano due campionati diversi.