Milan, la regola del rimpianto
I rossoneri sprecano l’ennesima occasione preziosa per tentare l’assalto alla terza piazza che vuol dire Champions League. È bastata l’assenza di un solo uomo, anche se importante come Bonaventura, per scompaginare i piani di Mihajlovic. La conferma di una coperta corta sulle fasce, a dispetto delle discutibili teorie di Galliani.
MILANO - Come volevasi dimostrare. Ancora una volta, proprio al momento di spiccare il gran balzo verso le zone alte della classifica, quelle luminose con vista Champions, il Milan è incespicato sui suoi passi, si è incartato ed è ruzzolato mestamente a terra. E a nulla valgono le recriminazioni contro la sfortuna per la traversa presa da Bertolacci o l’incuria del solitamente precisissimo Bacca che, a mezzo metro dalla linea del traguardo, è riuscito a colpire il portiere avversario anziché infilare uno qualsiasi dei tanti buchi liberi in una porta di 7 metri e mezzo completamente spalancata.
Il devastante forfait di Bonaventura
Eravamo stati buoni profeti nel vaticinare il rischio dell’ennesimo passo falso appena si è sparsa la notizia del forfait di Jack Bonaventura, messo ko da una sofferenza all'anca destra. Un infortunio che ha avuto il potere devastante non solo di privare il Milan del suo elemento più rappresentativo, più continuo, più ricco di classe e personalità, ma soprattutto di scombussolare l’equilibrio faticosamente trovato a Milanello da mister Mihajlovic nelle ultime settimane.
Kucka fuori ruolo
In assenza di un sostituto per l’ex atalantino, la soluzione scelta dal tecnico serbo è stata quella di privare Montolivo del suo partner ideale a metà campo, lo slovacco Kucka costretto ad un trasloco forzato sulla fascia sinistra. Con tutta una serie di conseguenze a catena facilmente preventivabili: Bertolacci (schierato titolare) tra i peggiori in campo; Antonelli disorientato dall’assenza di un esterno di ruolo davanti a lui; Montolivo spaesato senza il «trattore» a supportarlo; e nel complesso una situazione di precarietà intollerabile per una squadra che mira alla Champions.
Galliani: «Siamo coperti in ogni ruolo»
L’alchimia di squadra, faticosamente trovata fin qui da mister Mihajlovic, ancora una volta (era già successo ad esempio nella partita interna contro l’Atalanta) non ha retto all’assenza di un solo uomo, per quanto importante, come Jack Bonaventura. Sconfessando spudoratamente l’amministratore delegato Adriano Galliani che nemmeno una settimana fa proclamava tronfio: «Fortunatamente siamo coperti in ogni ruolo e quindi siamo al completo».
La prova del Milan contro l’Udinese ha sigillato invece una realtà ineluttabile: senza esterni autentici in rosa, questa squadra non è proprio apposto così.
Quanto è bravo Donnarumma
E dire che mai come stavolta i tre punti sarebbero stati preziosi: pari della Fiorentina a Bologna, pari dell’Inter a Verona e il prossimo turno un succulento Fiorentina-Inter a far sperare in un ulteriore e quanto mai sensibile avvicinamento alla zona Champions League.
E invece niente. Come già accaduto tante, troppe volte quest’anno, al momento del definitivo salto di qualità sia sul piano del gioco che su quello dei risultati, ecco arrivare il malefico sgambetto, spesso rifilato ai rossoneri da una squadra impelagata nelle zone basse della classifica. Stavolta è toccato all’Udinese che ha fatto la sua onesta partita, da Udinese appunto, tirando in porta appena due volte, giusto per dimostrare al mondo quanto sia forte Gigio Donnarumma, e poi alzare il muro davanti alla porta difesa magnificamente dall’altro protagonista di giornata, il portiere greco Karnezis.
Miraggio Champions
Al termine del match contro i friulani, Sinisa Mihajlovic ha provato a celare tutta la sua delusione cercando conforto nella prestazione: «Ci dispiace non aver vinto, era una grande occasione per accorciare in classifica, però faccio i complimenti ai ragazzi che ci hanno provato fino alla fine. Nella ripresa ci è mancata fortuna e cattiveria. Era quasi impossibile non vincere, ma non dobbiamo abbatterci per questo pareggio».
Discorso corretto e condivisibile, se solo quello contro l’Udinese non fosse l’ennesimo intoppo ad una rincorsa al terzo posto in classifica che a questo punto appare quasi un miraggio.