29 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Valentino Rossi aveva ragione

Lorenzo si tradisce. E ammette il «biscottone»

Nell'ennesima intervista concessa dopo la vittoria del campionato del mondo, Por Fuera si lascia scappare la confessione dell'alleanza tra lui e i suoi colleghi spagnoli: «Mi hanno aiutato, non hanno provato a superarmi»

Jorge Lorenzo
Jorge Lorenzo Foto: ANSA

MADRID – Da quando si è laureato campione del mondo di MotoGP per la terza volta, Jorge Lorenzo non ha più smesso di concedere interviste ai giornalisti, con una prevedibile predilezione per quelli amici della sua Spagna. In compenso, con il suo rivale numero uno Valentino Rossi, che tra parentesi sarebbe anche il suo compagno di squadra, ovvero colui con il quale dovrà convivere almeno per un'altra stagione nello stesso box, continua a tenere la bocca completamente chiusa. Il grande gelo: di chiarimenti manco l'ombra. Almeno per il momento: «Non ho ancora parlato con Rossi, non ne abbiamo avuto l'opportunità, ma in futuro lo faremo». Bontà sua. «Rossi e io abbiamo dato le nostre rispettive opinioni, ora è arrivato il momento di voltare pagina – ha dichiarato il pilota maiorchino a margine della presentazione di un videogioco a Madrid – È tempo di pensare alla prossima stagione e di creare una buona atmosfera nel team per il 2016». Certo che «buona atmosfera» non è esattamente la prima definizione che verrebbe in mente quando si pensa alla situazione creata all'interno della Yamaha.

La confessione

Il bello è che, nel corso di questo suo ennesimo diluvio di esternazioni, Jorge Lorenzo dell'infuocato finale di campionato è tornato a parlare. Ammettendo, in un certo senso, proprio quel «biscottone spagnolo» di cui Valentino lo ha accusato fin dal primo minuto. Intendiamoci: Por Fuera ha ribadito la sua versione secondo cui non è mai esistito «alcun patto» tra lui e Marc Marquez per far perdere il titolo iridato al Dottore. Ma un'alleanza non scritta, talmente solida però da permettergli di vincere in scioltezza l'ultimo Gran Premo di Valencia, senza subire veri attacchi da parte del duo della Honda che lo seguiva come un'ombra, quella sì: «I miei colleghi spagnoli sapevano cosa avevo in ballo – ha ammesso – E il fatto che fossero miei connazionali mi ha aiutato. In un altro tipo di gara avrebbero cercato di superarmi, ma non l'hanno fatto. Se Valentino fosse stato nella mia posizione, con gli italiani alle spalle, loro avrebbero fatto esattamente la stessa cosa». Se non è un biscottone questo...

Il pronostico

Ma ormai è tempo di pensare al prossimo anno, si è detto. Un anno in cui Jorge Lorenzo difenderà il suo ruolo di campione del mondo e Valentino Rossi andrà nuovamente a caccia del decimo titolo. Stavolta con una battaglia corretta, si spera: «La MotoGP oggi è molto difficile, perché ci sono molti piloti in lotta per la vittoria, manca solo Stoner – conclude lo spagnolo – Quest'anno i favoriti per il trionfo saranno gli stessi della scorsa stagione, ci saranno di nuovo i piloti con più talento ed esperienza, ma probabilmente si unirà anche la Suzuki. L'elettronica non è così sofisticata come prima, e la Suzuki lo sa bene. A Valencia si sono comportati bene e hanno un vantaggio».