Mihajlovic fa harakiri, il Milan rischia il tracollo
Un Milan schizofrenico domina l’Udinese nel primo tempo chiudendo con un vantaggio di tre reti. Nella ripresa, complice alcune scelte discutibili di Mihajlovic, i rossoneri crollano, i friulani segnano due gol e rientrano in partita. Ma l’assedio finale non produce risultati.
MILANO - Come complicarsi la vita in 3 mosse. Nella vittoria di Udine, movimentata ed emozionante per stessa ammissione del tecnico serbo («Gli spettatori si saranno sicuramente divertiti con 5 gol e suspense fino all’ultimo secondo di gioco»), c’è tutto il nuovo corso rossonero di Sinisa Mihajlovic: l’equilibrio ritrovato a centrocampo grazie all’inserimento di Montolivo in regia, l’efficacia realizzativa, la manovra fluida dal centrocampo in su, ma anche una imbarazzante fragilità difensiva e soprattutto un triplice errore nella gestione dei cambi ad inizio ripresa che ha seriamente compromesso il successo del Milan al Friuli.
La scelta di fare uscire il baby Calabria dopo appena 4 minuti, come in uno straordinario «effetto farfalla», ha prodotto lo stupefacente risultato di scombinare l’intero assetto tattico del Milan, offrendo all’Udinese l’opportunità di rientrare in partita.
Alex per Calabria, mossa devastante
Il giovanissimo terzino rossonero (classe ’96, come ormai da consuetudine riportato sul numero di maglia) stava disputando una partita meticolosamente efficace, preciso nelle chiusure, metodico negli inserimenti e perfino ruvido nelle entrate tanto da meritare un cartellino giallo nella prima frazione di gioco. Una sanzione che nella testa di Mihajlovic avrebbe potuto/dovuto inibire Calabria al punto da impedirgli di svolgere correttamente i suoi compiti nella ripresa. Ecco spiegato il motivo della sostituzione. Inspiegabile però la scelta di inserire al suo posto una sorta di vecchia gloria, il brasiliano Alex, a tutti gli effetti un ex calciatore, apparso imbolsito, appesantito e fuori da ogni tipo di logica di squadra. E soprattutto la decisione conseguente di spostare a destra il colombiano Zapata, fino a quel punto uno dei migliori in campo, con l’immediata conseguenza di infiacchire la difesa rossonera sia sulla fascia che al centro e dare nuovo vigore alle offensive dell’Udinese.
Bravo De Jong nel ruolo di Gattuso
Errori marchiani di Mihajlovic a parte, a dare una grossa mano agli uomini di Colantuono nel tentativo di rimonta epocale, ha contribuito anche il calo fisico del centrocampo rossonero (Montolivo su tutti) che per tutto il primo tempo aveva dominato in lungo e in largo il match. E qui arriviamo finalmente alle note liete della partita ed anche ai meriti indubitabili di Sinisa Mihajlovic. La scelta di inserire De Jong da mezzala destra, lasciando il centrocampista di Caravaggio a governare la mediana rossonera come nelle ultime partite, si è rivelata vincente, malgrado i mugugni di gran parte degli addetti ai lavori nel pre-gara. L’olandese si è rivelato efficacissimo nel ruolo che fu di Gattuso, formando con Montolivo e Bonaventura un reparto che, fino a quando ha retto fisicamente, ha dispensato grande qualità di gioco.
Perché ancora Honda titolare?
Peccato solo per Keisuke Honda, ancora una volta un oggetto misterioso nell’undici titolare del Milan. Il fantasista giapponese continua ad avere il posto in squadra garantito senza mostrare il benché minimo segnale di miglioramento. Abulico in mezzo al campo, corsette a vuoto qua e là, una impalpabile presenza in uno scacchiere che, a parte il samurai, mostra incoraggianti segnali di crescita, partita dopo partita.
Balo super ma manca intesa con Bacca
Ieri è toccato soprattutto a Balotelli scatenare l’entusiasmo del popolo rossonero con una punizione perfetta dopo appena 5 minuti che ha lasciato di stucco il portiere greco Karnezis e fatto esplodere l’angolo del Friuli riservato ai tifosi del Milan. A parte un’ammonizione sciocca rimediata nel primo tempo e il conseguente rischio di espulsione che aleggiava nell’aria, Balotelli contro l’Udinese ha spiegato a tutti perché Mihajlovic ha deciso di riaccoglierlo al Milan. Freddo, preciso, relativamente calmo, bravo a tener palla e far salire la squadra, efficacissimo nel mettere sotto scacco da solo la difesa avversaria, tanto da far ammonire ben 4 difensori dell’Udinese.
«I difensori mi provocano, tanto prendono il giallo o le mie gambe, ma la palla non la vedono», le parole di Supermario a fine gara, ma resta il problema dell’intesa con Carlos Bacca, ieri apparso defilato e fuori dalla manovra. Incompatibilità con Balotelli o giornata storta? A Mihajlovic l’arduo compito di trovare una risposta.
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