Anche i vecchi campioni fanno il tifo per Vale
I grandi ex Mick Doohan e Kenny Roberts, otto titoli mondiali in due, sono rimasti sbalorditi dall'inizio di stagione di Rossi: in testa al Mondiale a 36 anni e dopo essersi ripreso da tre stagioni da dimenticare
RIO HONDO – Quando l'allievo supera i maestri. È capitato certamente questo a Valentino Rossi, che vede i suoi stessi colleghi campioni, quelli le cui imprese seguiva da piccolo in televisione, sperando un giorno di poter seguire le loro orme, fare oggi il tifo per lui. Mick Doohan e Kenny Roberts, otto titoli mondiali in due, sono tra questi: due grandi vecchi rimasti sbalorditi dal modo in cui il Dottore è riuscito a ricostruirsi una seconda giovinezza agonistica. Dopo tre stagioni difficili tra il 2010 e il 2013, in cui ottenne complessivamente una sola vittoria, Vale è tornato alla forma migliore l'anno passato raccogliendo undici podi e due vittorie. E in questo inizio di 2015 ha fatto ancora meglio, vincendo la gara inaugurale in Qatar e conservando la testa della classifica iridata in America.
Merito della lotta con Marquez
Secondo Doohan, dietro alla ritrovata competitività di Valentino Rossi c'è la nuova rivalità con il 21enne fenomeno Marc Marquez, in grado di vincere due Mondiali nelle prime due stagioni in MotoGP. «Penso che lo abbia ispirato a reinventarsi e a migliorarsi – sostiene l'australiano – Non che Valentino sia vecchio, ma ha 36 anni e corre contro un 21enne, un ragazzo che appartiene a una generazione completamente diversa. Eppure è ancora in battaglia. Per i fan, gli spettatori e anche per gli ex piloti come me, assistere a questa lotta è grandioso. Ed è anche positivo per lo sport». Una tesi che ben si sposa con le parole pronunciate al DiariodelWeb.it da Alberto Tebaldi, secondo cui Rossi, suo amico di una vita, «si nutre di competizione» e ha tratto nuova linfa proprio dal dualismo con Marquez. E anche se il campione di Tavullia non vince il titolo dal 2009, quest'anno ha davvero la chance di conquistare il suo decimo: «Certamente ne è capace – ammette Doohan – Il modo in cui correva l'anno scorso e in cui ha cominciato questa stagione non può farlo sottovalutare. Sarebbe fantastico per la MotoGP se Valentino eguagliasse il record di Agostini di otto titoli nella classe regina».
Non si è mai troppo vecchi
Un primato che, nonostante l'età, se fossero rimaste le moto due tempi sarebbe potuto essere ancora più incredibile: «Forse per lui sarebbe stato anche meglio, perché quando capisci veramente i segreti della 500... – ha ipotizzato Kenny Roberts in un'intervista a GPOne – Io avrei potuto vincere il titolo a 36 anni, non l’ho fatto perché ne avevo già avuto abbastanza a 32. Eppure vincevo ancora gare alcuni anni dopo». Del resto piloti come Troy Bayliss o Max Biaggi, anche superati i 40 anni hanno continuato a mettere in mostra competitività e voglia di correre: «Non penso che a quell'età si sia troppo vecchi, l’importante è catturare l’attenzione del pubblico», conferma lo statunitense. Sarà per questo che Vale ha dichiarato nell'ultima conferenza stampa di voler continuare a correre anche oltre la scadenza dell'attuale contratto nel 2016. Quando sarà alle soglie dei famigerati quaranta.
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