Milan, cominciamo male: 3-0 dall'Olympiakos all'esordio americano
Pessimo inizio per la compagine rossonera, troppo debole in difesa e poco propositiva a centrocampo e in attacco. Per il Milan solo una traversa colpita da Saponara, i greci in gol con Dominguez, Diamantakos e Bouchalakis. Pippo Inzaghi è apparso sereno: «Non potevamo aspettarci di più da questa amichevole».
TORONTO – Nessuno si aspettava miracoli dall’insediamento di Filippo Inzaghi sulla panchina del Milan e miracoli non sono arrivati, almeno in questa prima del tour americano contro l’Olympiakos. La squadra rossonera è apparsa imballata (come prevedibile) e priva degli automatismi necessari per affrontare un team rodato come quello dei campioni di Grecia, così il risultato di 3-0, arrivato nel corso di un match abbastanza lento e noioso – come consuetudine ad inizio stagione - grazie alle marcature di Dominguez, nel primo tempo, e di Diamantakos e Bouchalakis nella ripresa, è giunto quasi ineluttabile.
TRAVERSA DI SAPONARA - Per il Milan una traversa colpita da Saponara, un’occasione fallita da El Shaarawy nel primo tempo (ancora sul risultato di 0-0) dopo uno spunto interessante di Niang, e poco altro. Anzi, le indicazioni arrivate dal campo per il tecnico rossonero sono state tutt’altro che incoraggianti: i portieri (soprattutto Gabriel) non danno sicurezza, la difesa fa acqua da tutte le parti, il centrocampo non costruisce e l’attacco non conclude.
NON SONO PREUCCUPATO - Inzaghi però è apparso tranquillo, poco preoccupato, quasi consapevole delle difficoltà che avrebbe incontrato e che probabilmente incontrerà ancora nei prossimi test: «Non potevamo aspettarci molto di più, i nazionali sono arrivati tre giorni fa e non avrebbero dovuto giocare. Alla fine ho inserito De Sciglio e Honda perché siamo numericamente in pochi. Sapevo quali erano i rischi, siamo arrivati un giorno e mezzo fa e non ci siamo potuti allenare e sapevo anche che i greci sono più avanti di noi a livello di condizione».
BUONO LO SPIRITO DI SQUADRA - Nessun campanello d’allarme quindi per il nuovo allenatore rossonero Pippo Inzaghi: «Non possiamo guardare i risultati adesso, per ora mi devo concentrare sulla prestazione. Quando ci saremo tutti saremo un’altra squadra. Però mi è piaciuto lo spirito che c’era, la voglia di tutti. Non siamo brillanti, ma qualche occasione l’abbiamo avuta. Abbiamo costruito delle buone combinazioni e dobbiamo andare avanti così, prendendo gli aspetti positivi, quelli negativi li miglioreremo».
BALOTELLI, IDOLO AMERICANO - Ora il Milan è atteso da un paio di impegni ancora più probanti, domenica 27 luglio (ore 22.00 italiane) contro il Manchester City e domenica 3 agosto (ore 00.30 italiane) contro il Liverpool. Probabilmente sarà l’occasione per vedere finalmente in campo anche i reduci dal Mondiale, compreso l’idolo delle folle americane, Mario Balotelli.
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