Draghi: «Dobbiamo sostenere Kiev e ridare slancio ai negoziati di pace»
Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è espresso al termine di una riunione in videoconferenza del G7, mentre proseguono gli scontri: «Ogni sforzo per il cessate il fuoco»
«Dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina e dobbiamo andare avanti con il sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. Allo stesso tempo, dobbiamo fare ogni sforzo per aiutare a raggiungere quanto prima un cessate il fuoco e per dare nuovo slancio ai negoziati di pace». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è espresso al termine di una riunione in videoconferenza del G7, mentre proseguono gli scontri.
«Il G7 deve anche continuare a impegnarsi per aiutare quei Paesi poveri che rischiano una crisi alimentare - ha aggiunto Draghi, secondo quanto riporta una nota -. Il nostro impegno e la nostra unità sono essenziali».
Alla videoconferenza hanno partecipato presidente Usa Joe Biden, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz - con la Germania che ha la presidenza di turno del G7 - il primo ministro Gb, Boris Johnson, il premier canadese, Justin Trudeau, il primo ministro nipponico Fumio Kishida, il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e si è anche collegato il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskiy.
L'incontro, si legge, ha offerto l'occasione per commemorare la fine della seconda guerra mondiale e la liberazione dalle sue atrocità. I leader hanno riaffermato l'unità dei Paesi G7 nel condannare l'aggressione ingiustificata da parte della Federazione Russa nei confronti dell'Ucraina, che ha riportato l'Europa agli orrori del secondo conflitto mondiale. Hanno condiviso la viva preoccupazione per il prolungarsi delle ostilità e la necessità di mantenere alta attraverso le sanzioni la pressione sul Cremlino.
I Leader hanno infine reiterato l'impegno a diversificare le fonti energetiche riducendo in tal modo la dipendenza dagli approvvigionamenti russi.
Su quest'ultimo aspetto, problematico per l'Ue, ma anche per tutta l'economia globale, i paesi del G7 si impegnano a «eliminare progressivamente o a mettere al bando le importazioni di petrolio russo», ma con modalità e tempistiche «ordinate» e tali da «assicurare al mondo tempo per reperire forniture alternative», secondo il comunicato dello stesso G7.
Le sette maggiori economie avanzate si impegnano anche a collaborare con i vari partner «per assicurare forniture di energia globali stabili e sostenibili, a prezzi abbordabili per i consumatori, anche accelerando la riduzione della dipendenza complessiva sui combustibili fossili - si legge - e la transizione verso energie pulite, in linea con i nostri obiettivi climatici».
La terminologia utilizzata sembra avere sfumature più ponderate rispetto all'ipotesi di completa messa al bando del petrolio russo entro fine anno, su cui da giorni dibattono, dividendosi, i Paesi Ue.
Più duri, invece, i toni sulla guerra: il G7 e l'Ucraina sono «uniti nella risolutezza che il presidente (russo Vladimir-ndr) Putin non deve vincere la sua guerra. Lo dobbiamo alla memoria di quanti hanno combattuto per la libertà nella Seconda guerra mondiale, per continuare a lottare oggi per la libertà, per il popolo ucraino, per l'Europa - affermano i leader - e la comunità mondiale».
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