Mario Draghi resta prudente nonostante il pressing per riaperture e revisione coprifuoco
Lega - Forza Italia e Italia Viva spingono, PD e M5s aprono ma Leu frena. Ma su questo il confronto è appena all'inizio

Mentre prosegue il cantiere per la costruzione del nuovo decreto Sostegni, sono le riaperture e la revisione del coprifuoco ad agitare le acque nel governo. Ieri mattina il presidente del Consiglio Mario Draghi ha presieduto una riunione con il ministro dell'Economia Daniele Franco e i capi delegazione dei partiti per affrontare alcuni nodi del decreto, con l'obiettivo di portarlo in Consiglio dei ministri giovedì o, al più tardi, venerdì. Ma il tema delle riaperture, che non era all'ordine del giorno, è entrato prepotentemente nell'agenda dell'esecutivo. Non senza una corsa a intersarsene il merito.
A sollevare la questione, secondo quanto si apprende, sono stati sia il titolare dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che le ministre degli Affari regionali e della Famiglia, Mariastella Gelmini ed Elena Bonetti. Da tutti è venuta la richiesta di riunire la cabina di regia venerdì, quando sono attesi i nuovi dati. La riunione, però, al momento non è stata fissata e non è detto che alla fine Draghi non decida di aprire il dossier dalla prossima settimana.
Nel merito, per il premier, la linea resta quella espressa pochi giorni fa a Oporto, dove aveva ribadito la volontà di «riaprire», ma guardando i dati della pandemia e i progressi della campagna vaccinale, usando «la testa» e la «prudenza». La Lega, da parte sua, punta a proseguire sulla via delle riaperture, ad esempio con il via libera ai ristoranti anche al chiuso la sera, e al superamento o almeno a una radicale modifica del coprifuoco. Una linea simile a quella di Forza Italia che di Italia viva.
Da parte sua il Pd si dice «favorevole a discutere» di «ulteriori riaperture», sulla base dei dati sull'epidemia e sul progresso della campagna vaccinale. Avanti con l'allentamento delle misure, ma con giudizio e sulla base dei dati, anche da parte del M5s, mentre a fare resistenza è Leu. Per il partito del ministro della Salute Roberto Speranza «i dati positivi dimostrano che la linea della prudenza è la sola strategia per contenere il Covid 19 e battere la pandemia, insieme alla campagna di vaccinazione. Quella linea non va abbandonata. Sarebbe un grave errore».
Questo dibattito, concretamente, come sarà tradotto? Fonti di governo parlano di un eventuale moderato allentamento su alcune attività e di un possibile compromesso sul coprifuoco, che potrebbe essere spostato un'ora in avanti, dalle 22 alle 23. Ma su questo il confronto è appena all'inizio.
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