19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Emergenza coronavirus

Giuseppe Conte e la Fase 2: ritorno al lavoro per circa 2,8 milioni di persone

Allentamento del lockdown con la ripresa di parte delle attività produttive dal 4 maggio, ma con la "massima cautela" e tenendo sempre sotto controllo la curva epidemiologica dell'emergenza coronavirus

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte Foto: ANSA

ROMA (ASKANEWS) - Allentamento del lockdown con la ripresa di parte delle attività produttive dal 4 maggio, ma con la «massima cautela» e tenendo sempre sotto controllo la curva epidemiologica dell'emergenza coronavirus. E' l'ipotesi per l'avvio della Fase 2 su cui è al lavoro il premier Giuseppe Conte, che ha ricevuto il report della task force presieduta da Vittorio Colao.

Entro la settimana il governo presenterà il piano che, secondo quanto sia apprende, dal 4 maggio consentirà il ritorno al lavoro di circa 2,8 milioni di persone. A ripartire per prime saranno le attività a basso rischio, indicate nelle tabelle messe a punto dall'Inail. Sulla base di queste, tra i primi settori a poter ripartire ci sarebbero l'edilizia e le «attività immobiliari»; la «silvicoltura e l'utilizzo aree forestali»; l'estrazione di «minerali metalliferi e da cave e miniere»; «l'industria del tabacco»; «l'abbigliamento e la fabbricazione di articoli in pelle e simili»; la «metallurgia»; i «mobilifici». Tutto questo, però, con la raccomandazione che le aziende e le attività commerciali coinvolte rispettino le norme sulle misure di sicurezza e l'uso dei dispositivi di protezione individuale. Inoltre, sottolineano fonti di Palazzo Chigi, sarà «fondamentale rafforzare il protocollo di sicurezza sui luoghi di lavoro già approvato nel marzo scorso e completare queste prescrizioni anche con riferimento alle attività del trasporto e della logistica».

Possibili novità anche per i ristoranti: potranno fare servizio da asporto (oggi sono consentite solo le consegne a domicilio). Allo studio anche l'ipotesi che, in un primo momento, possano tornare al lavoro solo gli under 60.

Prima del 4 maggio, secondo quanto si apprende, la task force ha suggerito di poter inserire limitate deroghe per aperture anticipate, ma soltanto se si verificano alcune condizioni favorevoli: da un lato l'azienda dovrà dare la garanzia del rispetto di tutte le norme di sicurezza, dall'altro dovrà anche trovarsi su un territorio in cui la situazione epidemiologica risulti sotto controllo. Le richieste dovrebbero comunque essere sottoposte anticipatamente al vaglio del comitato tecnico-scientifico.

Ancora da sciogliere è invece il nodo della mobilità personale. Una ipotesi, ancora però da approfondire, è quella di consentire gli spostamenti anche in Comuni diversi da quelli di residenza, ma comunque senza oltrepassare i confini regionali.

Oggi Conte, dopo il colloquio con Colao, ha avuto incontri con i ministri, le parti sociali e la cabina di regia con Regioni e Comuni. Altri incontri ci saranno nei prossimi giorni, prima della decisione definitiva. Comunque, avvertono dalla presidenza del Consiglio, quello che annuncerà il premier sarà un «allentamento» delle misure restrittive, ma non uno «stravolgimento» e sempre stando attenti a «non farsi trovare impreparati in caso di una possibile risalita» dei contagi.