26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Emergenza coronavirus

Nicola Zingaretti: «Meno male che l'Europa c'è»

Il Segretario del PD: «L'Europa dovrà essere la grande protagonista della ricostruzione di un modello economico e di sviluppo che rilanci la crescita e il benessere nel continente»

Nicola Zingaretti, Segretario del PD
Nicola Zingaretti, Segretario del PD Foto: Riccardo Antimiani ANSA

ROMA - L'Europa deve adottare «misure all'altezza della situazione» per fronteggiare la crisi economica indotta dall'emergenza Coronavirus. Lo ha detto il segretario Pd Nicola Zingaretti durante una conferenza stampa. «Credo che nelle istituzioni europee si sia aperta una discussione molto responsabile, di piena comprensione. Ovviamente le misure che si dovranno adottare dovranno essere all'altezza del livello di crisi economica che sta colpendo non solo l'Italia, ma il mondo intero e l'Europa. Credo si sia aperta una discussione».

«Peraltro - ha aggiunto - è una discussione già aperta dal Ministro Amendola sul bilancio che era stata proposto. Su questo penso ci sia consapevolezza. L'Europa dovrà essere la grande protagonista della ricostruzione di un modello economico e di sviluppo che rilanci la crescita e il benessere nel continente».

Per Zingaretti, l'Ue deve cogliere «la grande occasione di ricostruire un'empatia con i suoi cittadini. Le istituzioni europee potranno veramente essere utili alla ricostruzione di un sistema economico che già faticava prima e che, se non accade qualcosa, è evidente che non ce la fa. E' anche evidente che è una delle occasioni nelle quali possiamo dire «meno male che c'è l'Europa», perché sicuramente l'economia italiana da sola - di fronte alla catastrofe che può produrre il Coronavirus, se non si arresta - sarebbe stata più debole. Inseriamo questo nostro rapporto con l'Europa in una strategia di rinnovamento e rilancio di queste istituzioni. Rivolgendoci anche ai governi europei, perché le istituzioni europee sono importanti, ma poi la scelta la fanno i governi».

Pd lancia campagna «L'Italia combatte»

Il Pd lancia la campagna «L'Italia combatte» per contribuire a diffondere le indicazioni del governo di fronte all'emergenza Coronavirus e anche per organizzare volontari che magari aiutino gli anziani che non devono uscire di casa. «Fermare il virus è in questo momento l'obiettivo che deve unire l'Italia. Tutte e tutti possiamo fare qualcosa. Guai a pensare che qualcun altro può da solo risolvere questa grande vicenda o peggio delegare a qualcun altro il compito di affrontare il problema di bloccare il virus».

«Tutti - ha precisato Zingaretti - possiamo fare qualcosa, anche individualmente, cambiando abitudini consolidate che fanno parte del nostro costume. Non serve il panico ma serve la responsabilità, la collaborazione e la mobilitazione». Insomma, «il Pd vuole aiutare l'Italia a combattere. Siamo una grande comunità di donne e uomini, un partito politico presente dalla Val d'Aosta alla Sicilia con le nostre sedi, i nostri militanti».

Il leader Pd ha aggiunto: «Abbiamo iniziato ad attivare tutti i nostri militanti per una grande campagna di informazione e divulgazione di tutti i provvedimenti adottati per dare a tutti uno stimolo a fare». I manifesti del Pd riporteranno lo slogan «L'Italia combatte». Si tratta di una «grande mobilitazione con le persone, al servizio delle persone per divulgare le indicazioni non nostre, politiche, ma quelle del governo. Materiale istituzionale e campagna di manifesti e locandine che andremo ad esporre fuori dai portoni dei palazzi, nei luoghi pubblici, chiedendo di ospitarli nei negozi, nei centri commerciali...».

Pd sospende congressi e assembramenti

Bisogna evitare «assembramenti» e anche il Pd ha sospeso le iniziative di partito che avrebbero coinvolto gruppi di persone. «No assemblee: abbiamo sospeso i congressi in corso e appuntamenti politici per rispetto delle ordinanze. No iniziative organizzate di massa. In alcune realtà abbiamo anche sospeso gli appuntamenti elettorali previsti, in un paio di Comuni. Dire no al panico, come è giusto dire, non significa far finta di niente».