28 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Centrosinistra

Maurizio Martina: «Dopo le Regionali serve un nuovo soggetto Democratico»

L'ex Segretario del Partito Democratico: «Governo? A gennaio serve un salto di qualità». Zingaretti: «Si governa non per gestire il potere ma per metterlo al servizio delle persone»

Maurizio Martina, ex Segretario del Partito Democratico
Maurizio Martina, ex Segretario del Partito Democratico Foto: ANSA

ROMA - «Sono tra quelli che sostengono l'opportunità di un momento radicale di riprogettazione dopo le regionali. Serve un nuovo soggetto democratico. Le piazze e i movimenti di questi mesi indicano un bisogno di protagonismo a cui dobbiamo corrispondere con una forte novità di progetto. Bisogna essere ambizioni e non scontati e il PD deve mettersi al servizio di questa prospettiva». Lo ha detto l'ex Segretario Pd, Maurizio Martina, in una intervista al Corriere della Sera. Quanto alla maggioranza di governo «a gennaio serve un salto di qualità effettivo nel modo di sentirsi parte di una sfida comune di cambiamento del Paese - ha aggiunto -. Se non si rafforza questo spirito è tutto più difficile. Dovremmo tutti sentire la necessità di un cambio di passo, dopo la manovra di bilancio. L'esperienza insegna che quando si governa in coalizione nessuno a lungo andare ha rendite utili coi distinguo».

«Migliorare il reddito di cittadinanza»

Infine, ha concluso, «non sono d'accordo con chi sostiene che il Reddito di cittadinanza vada cancellato. Sono invece molto più critico su Quota 100 per come è stata fatta. Semmai il Reddito di cittadinanza va migliorato molto ma guai se non vedessimo l'urgenza di uno strumento universale di sostegno al reddito di molte persone che fanno fatica ad arrivare alla fine della giornata. Quello che non funziona e' il suo rapporto con le politiche attive del lavoro e li dobbiamo concentrarci».

L'appello di Zingaretti

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti si appella «allo spirito unitario non per bontà ma per responsabilità. Si governa non per gestire il potere ma per metterlo al servizio delle persone», afferma in un colloquio con Repubblica. E intanto annuncia l'appuntamento del 13 e 14 gennaio: un seminario nell'ex monastero cistercense di San Marco Pastore a Contigliano nel reatino. Tema: «Oggi per un domani. Prima le persone per una nuova agenda di governo», conclave con ministri, parlamentari, amministratori dem. «Grazie ai cittadini sono un amministratore da 12 anni e da pochi mesi segretario di partito: vedo e vivo tutti i giorni la distanza che spesso c'è tra le aspettative delle persone e la politica». Da colmare. «Il Pd vuole ricostruire intorno al lavoro, la scuola, le imprese e le famiglie una idea di società».

La sfida a Di Maio e Renzi

«Basta odio, divisioni, rancore, miopia e egoismo», afferma Zingaretti, che lancia una sfida agli alleati - a Luigi Di Maio e a Matteo Renzi in preda «all'ossessione dei distinguo» - muovendo dalla consapevolezza che l'equilibrismo di questi cento giorni, e poco più, di governo giallo rosso deve essere archiviato, se davvero si vuole arrivare alla fine della legislatura nel 2023, o almeno provarci. Per Zingaretti, bisogna «iniziare a ricostruire un nuovo, moderno e ambientalmente sostenibile sistema industriale per creare lavoro e benessere. Ricostruire vere e moderne politiche per la formazione, la ricerca, per dare autonomia e forza a una nuova generazione e con essa al paese. Ricostruire un sistema Italia, uno Stato più semplice, competitivo, utile, con maggiore giustizia fiscale».