22 aprile 2025
Aggiornato 01:00
Politiche europee

Di Maio: «Enrico Letta commissario UE per l'Italia? No, grazie»

Il leader dei 5 Stelle: «Meglio mandare qualcuno che l'Italia l'ha sempre difesa». D'accordo anche Renzi: «Letta più stimato nelle redazioni italiane che nelle Cancellerie»

Enrico Letta
Enrico Letta Foto: ANSA

ROMA - «Tutta la mia solidarietà, mai venuta meno, all'ex presidente del Consiglio Enrico Letta (e sapete a cosa mi riferisco...), ma nel ruolo di commissario Ue per l'Italia no, grazie». Lo scrive il vice premier Luigi Di Maio in un post sulla sua pagina Facebook.

Vogliamo qualcuno che l'Italia l'ha sempre difesa

«Lo preciso perché oggi su qualche giornale viene riportata questa curiosa e bizzarra fantasia. Quindi è bene mettere subito le cose in chiaro: se dobbiamo mandare qualcuno a rappresentare il nostro Paese, ci mandiamo una persona che l'Italia l'ha sempre difesa, una persona che abbia a cuore le nostre imprese, i diritti dei lavoratori, che abbia a cuore la sanità e gli investimenti», aggiunge Di Maio. «I vari Letta e con lui Renzi, Monti e Gentiloni possono dormire sonni tranquilli. Nessuno li pensa, nemmeno gli italiani!», conclude Di Maio.

Renzi: Letta più stimato nelle redazioni italiane che nelle Cancellerie

«Enrico Letta è andato a casa su richiesta dell'allora capogruppo Roberto Speranza, non proprio un renzianissimo, perchè i risultati economici di quel governo erano devastanti. Sta storia che c'era un complotto.. Il pil era a -1,7%, le riforme erano tutte bloccate il Parlamento era fermo». Lo ha detto Matteo Renzi, intervistato a Repubblica delle Idee, e smentendo anche che nel 2014 puntò sulla Mogherini come Alto rappresentante dicendo no a Letta a capo del Consiglio Europeo, ipotesi di cui si torna a parlare in questi giorni: «Magari Francia e Germania avessero voluto Letta al Consiglio Europeo, io lo avrei portato. Ma quel posto toccava a uno dell'Est: Letta viene da Pisa, che non è in Polonia...». E poi la frecciata velenosa: «Mi sembra che Enrico sia più stimato nelle redazioni italiane che nelle cancellerie europee...».