19 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Europee 2019

I consigli per il voto di Giorgio Napolitano: «All'Italia servono rinnovamento ed equo rigore»

A una settimana dalle elezioni europee il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, spiega così in una intervista a «La Repubblica», l'importanza del prossimo voto

L'ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
L'ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano Foto: ANSA

ROMA - I sovranisti e gli anti europeisti propongono «un'illusione se non un vero e proprio inganno». L'Unione europea è nata «dall'immane disastro della seconda guerra mondiale in reazione ai nazionalismi e alle tendenze reazionarie, fasciste e di destra che l'hanno provocato». Questo «patrimonio» non può essere disperso. A una settimana dalle elezioni europee il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, spiega così in una intervista a 'La Repubblica', l'importanza del prossimo voto.

L'appello firmato dai 21 Capi di Stato

«Ho apprezzato e condiviso - afferma Napolitano - il solenne appello firmato dai 21 Capi di Stato, prima di tutto perché è un segno importante di unità: un'ampia partecipazione a questa prova è auspicabile, perché senza dubbio rafforza la legittimazione democratica e la capacità di incidere delle istituzioni europee. Un appello importante in questa fase così delicata del processo d'integrazione, nella quale sembrano avere maggiore risalto i motivi di divisione e di polemica tra alcuni governi nazionali rispetto a una necessaria assunzione di responsabilità di fronte a sfide globali. Forse ci si può chiedere se non ci sia ipocrisia o addirittura mistificazione da parte di chi si dichiara europeista, ma nei fatti e nei comportamenti concreti nega i valori e le politiche comuni dell'Ue».

La difesa della BCE

Napolitano rileva che «ormai da tempo il disegno di integrazione europea mostra elementi di crisi, da un lato per gli attacchi e manipolazioni che subisce ad opera dei suoi nemici e dall'altro perché non riesce a superare gravi limiti nella sua capacità di risposta a nuove domande emerse nelle nostre società e nel mondo. Ma come si può affrontare il vero e proprio sommovimento del mondo attuale se non mettendo in campo tutto il prezioso potenziale delle energie europee?» Però c'è «veramente da rinnovare e arricchire la riflessione su che cosa si sia verificato nel processo di globalizzazione, che ha visto innescarsi proprio in questi ultimi anni un enorme disordine internazionale, squilibri e fonti di conflitto quanto mai allarmanti. È un'illusione evidente, un vero e proprio inganno, lasciar credere che possa essere risolutiva e positiva la linea di condotta di quanti esaltano gli Stati sovrani come autosufficienti. Senza la presenza e l'azione della Bce, senza lo scudo dell'euro, sarebbe stato impossibile salvaguardare le basi di ricchezza dei nostri Paesi e i risparmi dei cittadini».

«Avventurismo» finanziario

In questo contesto, secondo l'ex Capo dello Stato, «è responsabilità di tutti alimentare un dibattito sulle tante questioni europee, sforzandosi sempre di approfondire e cercando di mostrare ai cittadini quali soluzioni sostenibili si prospettano. Non si può addebitare alle istituzioni europee un eccesso di severità solo perché ci si preoccupa - come necessario - di evitare uno strisciante avventurismo finanziario che può essere catastrofico per la crescita presente e futura dei nostri Paesi. Speriamo di esserne tutti consapevoli, un voto espresso in Italia ha una portata europea».

Risanamento del bilancio pubblico

Per quanto riguarda l'Italia «penso che i sacrifici che gli italiani hanno fatto negli anni di più rigorosa conduzione delle politiche economico-finanziarie non possano essere vanificati se non si prosegue nel percorso di risanamento del bilancio pubblico. Come è possibile continuare a pagare di più per la spesa sugli interessi del debito che per l'istruzione?».