Marchionne ha deciso: il nuovo motorista Ferrari sarà un ex Mercedes
Per sostituire il capo progettista dei propulsori Lorenzo Sassi, spostato ad un altro ruolo all'interno del gruppo Fiat Chrysler, sarebbe stato individuato un altro ingegnere specialista della tecnologia ibrida: Wolf Zimmermann, strappato da Maranello alla casa di Stoccarda già a fine 2014
MARANELLO – Va bene lo sciovinismo. Va bene questo risorgimento Ferrari costruito tutto sulla coraggiosa intuizione di promuovere tecnici sconosciuti ma capaci, e soprattutto in gran parte italiani. Ma, quando c'è bisogno di un genio, lo si può andare a cercare anche all'estero. Dev'essere questo che il presidente Sergio Marchionne ha pensato quando si è ritrovato costretto a riempire la delicata casella del capo progettista dei motori della Scuderia. In pratica, a cercare il successore di un uomo difficilmente sostituibile come Lorenzo Sassi, ovvero il papà del supermotore che ha spinto la SF70H ad uguagliare la mostruosa potenza della rivale Mercedes.
Ex delle Frecce d'argento
Per prendere il suo posto, quindi, chi meglio di un ingegnere proveniente proprio dalla Mercedes? L'identikit è quello di Wolf Zimmermann, tedesco, già specialista dei sistemi ibridi per la Amg (la divisione sportiva della casa di Stoccarda), che venne portato a Maranello a fine 2014 proprio per colmare i limiti della Rossa sul fronte della tecnologia elettrica. Arrivato al Cavallino rampante, a lui venne affidata la responsabilità dell'area dei progetti avanzati (seguì lo sviluppo del sei cilindri marchiato 061/1 e montato sulla monoposto dell'anno passato, la SF16-H), ma apparentemente in attesa di nuovo e più elevato incarico. Di lui, infatti, si parlò come potenziale capo del reparto dei motoristi del Cavallino rampante già l'anno passato, quando Mattia Binotto venne promosso a direttore tecnico. Proprio per rimpiazzare, a sua volta, un ingegnere passato in Mercedes, James Allison.
Sostituto di alto profilo
Un incrocio di tecnici tra l'Italia e la Germania, dunque, che però consentirebbe alla Ferrari di non perdere terreno proprio sul delicato fronte dei motori, dopo aver tanto lavorato, e con efficacia, nelle ultime stagioni. Zimmermann, infatti, il cui nome viene anticipato oggi dal Corriere della Sera, pur non avendo passaporto italiano sembra in grado di ricoprire con competenza il ruolo di capo progettista dei propulsori quanto lo era Sassi. Che non sarebbe stato cacciato per un litigio, come si era ventilato in un primo momento, ma semplicemente assegnato ad altro ruolo, nella divisione aziendale del gruppo Fiat Chrysler. Ora si occuperà di ben altro tipo di motori ibridi, quelli che spingeranno le auto che, in futuro, guideremo sulle strade di tutti i giorni.
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