27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Comincia male per i nostri portacolori il primo GP in Qatar

Giornata no per gli italiani, ma Valentino Rossi spera: «Ho trovato qualcosa»

Il Dottore è solo nono e staccato di 1.4 secondi dal compagno di squadra Vinales in vetta: «Il passo gara mi preoccupa». Ma gli altri connazionali vanno anche peggio: Dovizioso undicesimo, Iannone tredicesimo, Petrucci sedicesimo

Valentino Rossi e Andrea Iannone discutono nel paddock in Qatar
Valentino Rossi e Andrea Iannone discutono nel paddock in Qatar Foto: Michelin

DOHA – Cerca comunque di guardare oltre, Valentino Rossi. Oltre quella nona posizione che sembrerebbe condannarlo, mentre il suo compagno di squadra Maverick Vinales è là davanti, solitario in testa, staccato di 1.4 secondi. «Le mie prestazioni non sono state niente di che – ammette il Dottore – ma il feeling sulla moto non è male, secondo me abbiamo trovato qualcosa di buono. Sono tutte modifiche che, messe insieme, potrebbero funzionare, quindi le riproveremo domani. Ed è comunque positivo essere entrato nei primi dieci, visto che non sappiamo se domani pioverà». Ma stavolta nemmeno il suo consueto ottimismo basta più. Lo sguardo è accigliato, l'espressione pensierosa: «Con le gomme morbide potevo spingere di più e fare qualche decimo meglio, ma è il passo gara che mi preoccupa di più – confessa il fenomeno di Tavullia – La moto si muove tanto e perfino per stare con il secondo gruppo devo togliere mezzo secondo. A Vinales, per ora, manco ci penso: sta andando fortissimo, ha qualcosa in più degli altri sia sul giro che sul passo. Sta guidando molto bene e sta interpretando alla grande la Yamaha». Il problema è sempre lo stesso, tuttora irrisolto: «Non mi trovo bene con l'anteriore, come già nei test, ma secondo me più che dalla moto dipende dalle nuove gomme Michelin più morbide. Con il freno in mano, mi si muove e io soffro un po' in inserimento». E la diagnosi secca e tagliente: «Da quando sono tornato in Yamaha ero sempre andato meglio, quindi dobbiamo lavorare».

Ducati senza gomma
La brutta notizia, insomma, è che Valentino Rossi è lontano dai primi. Quella ancora peggiore è che gli altri italiani sono andati perfino peggio. Si consola Andrea Dovizioso, che sa di poter imputare la sua undicesima posizione alla scelta di non montare le gomme nuove nel convulso finale di sessione: «Pensavo che il buon tempo che avevo staccato all'inizio mi bastasse per restare tra i primi dieci, invece sono rimasto fuori di un millesimo – spiega – Avevo deciso di continuare a lavorare con le medie perché queste difficili condizioni di pista, dove il posteriore scivola molto in frenata, rischiano di essere le stesse che incontreremo in gara. Ma è stato un errore: se domani e dopodomani pioverà rischio di restare fuori dalla seconda parte delle qualifiche». Non il migliore dei modi per festeggiare il suo trentunesimo compleanno, per giunta su una pista sulla carta favorevole alla Ducati: «Il lato negativo è la posizione, quello positivo è che a parità di gomme ero terzo a due decimi da Vinales, quindi la velocità c'è. Maverick è stato pauroso, ma non so quanto perché non ho ancora un'idea chiara del mio livello...». Situazione del tutto analoga anche quella dell'altro ducatista Danilo Petrucci, sedicesimo: «Nonostante la classifica sono molto felice: sono rimasto davanti dall'inizio e fino a dieci minuti dalla fine ero sesto. La gomma morbida non l'ho montata neanche io, perché non mi sembrava il caso di buttarla via subito».

Iannone, la Suzuki non va
Chi è invece in vera crisi è Andrea Iannone: con la nuova Suzuki si trova talmente male che nel suo box si inizia a sussurrare l'ipotesi di tornare alla moto 2016, quella di Vinales, sempre che i giapponesi glielo consentano. «Abbiamo ricominciato esattamente come avevamo finito i test – analizza il Maniaco – Se non trovo il feeling con la moto non riesco a spingere, come è successo oggi. Stiamo capendo come migliorare e resto fiducioso, perché per noi è molto importante restare vicino ai primi. Daremo il massimo e mai dire mai: quel che conta è solo la gara di domenica». Una frase che stanotte si ripeteranno, come un mantra, tutti i piloti italiani.