18 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Valentino e Marc corretti, ma non troppo

Rossi-Marquez, è disgelo: «Titolo meritato», «Ho vinto anche grazie a lui»

A lotta per il Mondiale ormai conclusa, i due grandi rivali si scambiano metaforicamente una stretta di mano riconoscendo i rispettivi meriti durante la stagione. Ma anche stavolta non può mancare una piccola polemica finale...

Marc Marquez davanti a Jorge Lorenzo e Valentino Rossi a Motegi
Marc Marquez davanti a Jorge Lorenzo e Valentino Rossi a Motegi Foto: Honda

MOTEGI – Ora che tutto è finito davvero, Valentino Rossi può ammetterlo serenamente: «Non sono mai stato in lotta per il titolo». Fino a quando la matematica gli ha tenuto aperto l'ultimo spiraglio, il Dottore ha continuato a sperare, a combattere. Ma, dentro di sé, la verità l'aveva già capita da tempo: questo Mondiale 2016 lo meritava il suo grande rivale Marc Marquez. «Non è stato solo il pilota più regolare – si lascia andare ora – ma spesso anche il più veloce e ha vinto cinque gare. Ciò non toglie che io abbia rimpianti perché sono stato veloce su tutte le piste. Ho fatto qualche errore di troppo, sono stato sfortunato con la rottura del motore al Mugello che complessivamente ci ha fatto perdere trenta punti, i venticinque della vittoria più i cinque regalati a Marc, ma sono arrivato anche a inizio stagione in ritardo di preparazione, per dirla con un termine calcistico».

E Marquez ha imparato da lui
A un Valentino Rossi che sportivamente riconosce la sconfitta, Marc Marquez dal canto suo risponde concedendogli l'onore delle armi: «Penso che abbia adottato la giusta strategia – spiega lo spagnolo – Se voleva mantenere una piccola chance di aggiudicarsi il titolo, come ho fatto io l'anno scorso, doveva vincere delle gare. E per provarci ha sempre spinto al limite». E non è finita qui. Il neo-iridato, infatti, confessa addirittura di aver rubato al suo illustre collega alcuni dei suoi segreti vincenti, che si sono poi rivelati preziosi nella rincorsa al Mondiale. Come dire che, perfino dopo la grande guerra dello scorso anno, il nove volte campione del mondo non ha smesso di essere un punto di riferimento per il 23enne della Honda. Proprio come accadeva all'inizio della sua carriera, quando Vale era il suo idolo indiscusso: «È accaduto a Barcellona, quando per la prima volta mi sono ritrovato a seguire Valentino per molti giri – racconta Magic Marc – Lui conosce molto bene le gomme Michelin, perché ci corse per molti anni. In quella gara ho visto molte cose che faceva lui e mi sono detto: 'Ok, cercherò di migliorare'. Da lì in poi ho iniziato a capire il funzionamento dello pneumatico anteriore, e ad usarlo in un modo diverso». Proprio in quell'occasione, insomma, è nato il nuovo stile di guida che si è poi rivelato la chiave della sua incredibile stagione.

Le ultime punzecchiature
Parole di grande rispetto, dunque, quelle che Rossi e Marquez si sono scambiati, seppure a distanza, nel paddock di Motegi. Parole da interpretare come un segno di pace, come una riproposizione verbale dell'ormai famosa stretta di mano in mondovisione avvenuta proprio dopo il citato GP di Barcellona? Non proprio. Dopotutto, anche a titolo archiviato, la solita polemicuccia d'ordinanza non è mancata. E a scatenarla è stata proprio l'appena incoronato campione: «A inizio gara io ero molto calmo – ha provocato l'iberico – mentre Valentino mi ha superato tre o quattro volte arrivando lungo in frenata. Forse era un po' nervoso...». Quando i giornalisti glielo hanno raccontato, per un attimo il fenomeno di Tavullia ha strabuzzato gli occhi, visibilmente sorpreso: «Ma è anche in grado di vedermi gli occhi attraverso la visiera del casco? – ha sbottato – Ma se è lui che, quando mi ha superato alla curva 3, è stato molto duro, mi ha buttato fuori». Non c'è niente da fare. Potranno anche comportarsi in modo sportivo e rispettoso, ma Valentino Rossi e Marc Marquez restano e resteranno soprattutto due fieri avversari.