Il piano di Berlusconi per tornare a Palazzo Chigi, passando per la legge elettorale
Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, rilancia il tema della legge elettorale e punta sul sistema tedesco. Fratelli d'Italia apre alla proposta di Fi e Lega Nord non sembra contraria
ROMA – Il centrodestra si rimbocca le maniche e Silvio Berlusconi punta il tutto per tutto sul premio alla coalizione per convincere gli alleati a votare la legge elettorale. Il Cavaliere insiste ancora con il proporzionale e si ispira al modello tedesco, ma non è disposto a sacrificare le alleanze con Lega Nord e Fratelli d'Italia che potrebbero riportarlo a Palazzo Chigi. Matteo Salvini e Giorgia Meloni, infatti, vorrebbero un maggioritario. E' necessario, quindi, trovare la quadra del problema e mettere tutti d'accordo. Gli azzurri perciò si stanno dando un gran da fare per riaprire la discussione sulla legge elettorale e farle riprendere il cammino interrotto a giugno. Il provvedimento, questa volta, potrebbe ripartire dal Senato ma i lavori veri e propri riprenderanno solo dopo la pausa estiva. Nel frattempo, però, una Commissione di esperti lavorerà alla riforma per le prossime settimane.
Berlusconi rilancia il sistema tedesco
«L'importante è che si riparta dal sistema tedesco» come vuole Berlusconi, rende noto il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani. «Se poi gli altri partiti accettassero l'idea del premio di maggioranza alla coalizione, non farebbe male al Paese», ha aggiunto il senatore azzurro. E al premio di maggioranza non è contraria la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Ignazio La Russa di Fdi fa sapere infatti che «nessuno è contrario ad un premio non alla lista, ma alla coalizione e con la soglia non del 40% ma del 37%». Ma subito dopo ammette che «siamo solo ai titoli di apertura, per arrivare a quelli di coda ci vorrà tempo».
FdI apre alla proposta e la Lega non dice «no»
Anche la Lega non dice no, ma chiede prima di accertare se davvero c'è la volontà di riprendere il cammino della riforma interrotto a giugno. «Altrimenti a ottobre chiediamo il voto con il Consultellum», fa sapere il deputato leghista Massimiliano Fedriga. La strada è ancora lunga e impervia. Anche perché resta ancora irrisolto uno dei nodi più difficili da sciogliere: quello della leadership. Berlusconi propone che il candidato premier del centrodestra sia il leader del partito più votato, e questa soluzione è auspicata anche da Gaetano Quagliariello, l'ex forzista fondatore di «Idea». Ma intanto c'è già chi inizia a preoccuparsi delle future candidature e delle liste di partito.
Forza Italia cerca volti nuovi
Per ottenere la candidatura azzurra, infatti, bisogna pagare le quote di partito a Forza Italia e non tutti i forzisti sono in regola. Alla luce dell'evoluzione degli scenari politici i parlamentari si stanno rapidamente mettendo in riga, anche perché a Palazzo Grazioli Niccolò Ghedini – ex avvocato personale di Silvio Berlusconi - ha avvisato i presenti che non ci sarà spazio per quelli che non pagano, e la regola vale anche per i consiglieri regionali. Berlusconi, invece, ha fatto sapere che intende rinnovare il partito dall'interno candidando volti nuovi. Anche per questo è molto attivo sul territorio e continua i suoi incontri con manager e professionisti vari alla ricerca di nuovi candidati politici credibili perché già affermati e uomini di successo nei rispettivi campi di specializzazione.
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