Di Maio alla Welt: «Volevo sentire la Merkel sui Panzer al Brennero»
Il vicepresidente della Camera ha rilasciato un'intervista al quotidiano tedesco Die Welt e ha sottolineato il suo disappunto verso la gestione della crisi migratoria da parte dell'Unione europea

ROMA - «Avrei anche volentieri ascoltato un commento di Frau Merkel sui carri armati in Austria»: così Luigi Di Maio, in un'intervista a Die Welt, in riferimento alla minaccia di Vienna di stanziare i Panzer al Brennero per bloccare il flusso dei migranti. Luigi di Maio potrebbe diventare primo ministro italiano, dato che il suo Movimento cinque stelle è in vantaggio nei sondaggi. Inizia così il pezzo della corrispondente di Roma, Costanze Reuscher per il quotidiano tedesco Die Welt, un'intervista intitolata «Questa è anche la nostra Europa, non solo quella di Merkel».
Di Maio: L'Ue non fa nulla per l'Italia
«E la Francia - ha proseguito Di Maio - vuole solo i richiedenti asilo. Francia e Spagna non fanno da approdo. Ma nessuna istituzione europea - ha insistito l'esponente M5S - ha richiamato questi paesi all'ordine. Il presidente della commissione Jean Claude Juncker si è limitato a chiedere di esprimere solidarietà all'Italia...», ha sottolineato. Il vice-presidente della Camera avrebbe denunciato che il suo paese si trova in una situazione simile a quella in cui si trovava la Germania nell'autunno 2015, ma l'Unione europea sta guardando da un'altra parte.
Sulle politiche dei migranti il M5S è "di destra"
Secondo la Welt il Movimento 5 stelle ha un programma spesso vago, che mischia posizioni di destra e di sinistra. Sulle politiche dei migranti, però, si punta a destra. E il vicepresidente della Camera ha definito le navi delle ong private dei «taxi». «Avevamo denunciato gli interventi non sempre trasparenti durante le azioni di salvataggio ad aprile - ha spiegato l'esponente grillino - ci hanno subito dato dei populisti. Poi si è svegliato anche il nostro ministero dell'Interno». Il codice del Governo contiene anche una parte delle proposte pentastellate.
Le accuse alla Germania
«Inquirenti a bordo delle navi delle ong, il divieto di navigare in acque libiche, comportamenti finanziari trasparenti. Ma persiste il sospetto da parte della nostra giustizia, che alcune organizzazioni siano finanziate dagli scafisti", aggiunge Di Maio. Per il deputato grillino, l'Italia con 200 milioni di euro si è assicurata l'accordo con la Turchia, ma sulle rotte nel Mediterraneo nessuno fa niente. La crisi dei migranti - ha insistito - ci costa quest'anno 4,5 miliardi di euro e l'anno prossimo saranno ancora di più. «L'Italia - ha ricordato - fa molto più degli altri paesi, mentre la Germania ospita soprattutto richiedenti asilo siriani».
Grandi statisti o populisti?
Per risolvere la crisi, il vice-presidente della Camera ha ribadito la proposta di «modificare gli Accordi di Dublino e di distribuire ugualmente le quote di migranti nei paesi europei. Juncker deve agire, la situazione in Libia deve essere stabilizzata. Vogliamo chiudere la rotta del Mediterraneo». Secondo Di Maio, quando a fare queste proposte sono gli altri, allora sono «grandi statisti», se è il movimento cinque stelle allora «siamo populisti": «Penso invece che sia populista e anti-europeo definire il presidente francese un europeista, quando accoglie solo richiedenti asilo e nessun migrante economico, per quanto si sappia che questi ultimi compongono l'80% dei migranti", conclude Di Maio.
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