19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Politiche europee

Ue, Renzi: essere europeisti non significa dire sempre sì

Il segretario del Pd, Matteo Renzi, torna sulle critiche, giunte da Bruxelles, alla sua proposta di tenere il deficit al 2,9% per cinque anni, e sostiene che essere europeisti non significhi dire sempre di sì

L'ex premier Matteo Renzi e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker
L'ex premier Matteo Renzi e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker Foto: ANSA/MASSIMO PERCOSSI ANSA

ROMA - «Essere europeisti non significa dire sempre sì a tutto quello che chiedono da Bruxelles, ma fare proposte a cominciare dagli investimenti in ricerca, dal servizio civile per giovani europei, dagli eurobond, dall'elezione diretta del Presidente della Commissione. Noi siamo per l'Europa, davvero». Lo scrive su Facebook il segretario del Pd Matteo Renzi, tornando sulle critiche alla sua proposta di tenere il deficit al 2,9% per cinque anni. «Questa scelta, alla quale stiamo lavorando da anni, non è una trovata last minute, - spiega - può essere realizzata solo se l'Italia è forte, con un governo di legislatura davanti». L'ex premier continua enumerando i vantaggi di quello scenario: «una riduzione di almeno trenta miliardi di tasse, da decidere in modo intelligente e selettivo per continuare il lavoro iniziato con la flessibilità». E sostiene che quella opzione sia «il secondo tempo della battaglia sulla flessibilità. E fateci caso: le reazioni degli europei sono le stesse, identiche anche nelle parole, alle reazioni di tre anni fa. Quando iniziammo a parlare di flessibilità tutti ci guardarono come fossimo pazzi. Tutti ci dissero: sarà impossibile, è contro le regole. Eppure l'Italia ce l'ha fatta, abbiamo ottenuto il risultato. Ce la faremo anche stavolta, amici».

Possibilità
Per il segretario Dem «questo tema del ritorno a Maastricht segnerà la prossima legislatura: Martina e Nannicini stanno lavorando a un seminario tecnico di livello per discuterne nel merito. Noi facciamo proposte su cui confrontarci sul serio. Perché la politica è questo, non giocare a chi urla più forte». Renzi, parlando a Radio Kiss Kiss, aveva definito le critiche dell'Europa alla proposta di deficit al 2,9% «un film già visto» promettendo però che «vinceremo questa battaglia». «E' un film - ha detto - che abbiamo già visto. Tre anni fa quando abbiamo fatto la battaglia per la flessibilità l'Europa all'inizio diceva 'non esiste', 'non c'è nessuna possibilita».

Una battaglia che vinceremo
E invece, ha proseguito, nel giro di sei mesi, combattendo una battaglia durissima, «la flessibilità ce la siamo presa, sono arrivati gli 80 euro e le altre misure. L'Italia ha fatto una battaglia e ha preso 20 miliardi di euro ed è stato un successo politico». Secondo Renzi, dunque, ora sta accadendo la stessa cosa. «Io dico che questa proposta che abbiamo lanciato, chiunque sarà presidente del Consiglio, sarà presa in considerazione perchè segnerà il dibattito politico e sono sicuri che la vinceremo. Per me è importante che gli altri partiti capiscano che non è la proposta del Pd e di Renzi ma serve agli italiani», ha concluso l'ex premier.