Salvini contro Berlusconi: «La doppia moneta non regge. Usciamo dall'euro»
Nel nuovo libro di Bruno Vespa, Silvio Berlusconi presenta la sua proposta per vincere la crisi economica: una moneta nazionale aggiuntiva all'euro. Ma per il leader della Lega Nord non si tratta affatto di una buona idea
ROMA – C'eravamo tanto amati. E' il titolo del nuovo libro di Bruno Vespa, nel quale il giornalista e conduttore televisivo rivela alcune indiscrezioni sul leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, e sul leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Al centro del dialogo tra i due c'è la futura leadership della coalizione. E se da un lato sembra evidente la volontà di riallacciare i rapporti tra Forza Italia e il Carroccio, dall'altro già s'intravedono scintille.
Berlusconi: Il partito più forte sceglie il leader
«Dentro una coalizione è il partito più forte ad avere il diritto di scegliere il leader». Così esordisce Silvio Berlusconi parlando del futuro del centrodestra italiano. In questo momento la Lega Nord e Forza Italia nei sondaggi sono praticamente sullo stesso piano, «ma le posizioni saranno determinate al momento delle elezioni», sottolinea il leader di Fi con fare sibillino nell'ultimo libro di Bruno Vespa. Berlusconi si dice pronto a collaborare con il Carroccio, anche per varare la flat tax, ma ha in testa anche ben altri progetti.
La proposta del Cav: due monete per l'Italia
Il leader di Fi vorrebbe tornare alla sovranità monetaria che l'Italia ha perso con l'euro. Secondo l'ex Cav Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone e Cina sono usciti dall'ultima, lunga crisi «perché hanno stampato moneta». Il premier giapponese Shinzo Abe ha raggiunto addirittura il 20 per cento del Pil. «Con lo stesso criterio, noi avremmo potuto stampare più di 350 miliardi di euro. E l'inflazione in Giappone è aumentata solo del 3,5%, un buon lievito per l'economia», sottolinea Berlusconi.
Il bail in è un rischio per i risparmiatori?
Per questo secondo il leader di Fi«dobbiamo agire su due fronti»: da un lato rendere l'euro competitivo con le altre principali valute, dall'altro affiancarlo a una moneta nazionale aggiuntiva. Inoltre «dobbiamo ottenere una revisione del bail in, che rappresenta un rischio per i risparmiatori italiani che depositano i loro soldi nelle banche». Ma il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, non la pensa allo stesso modo (LEGGI ANCHE "Salvini Le Pen: un libro lo paragona al politico francese (e a Renzi)")
Salvini: La doppia moneta non regge
Per il leader della Lega Nord «la doppia moneta non regge». Occorre invece perseguire un'uscita controllata e coordinata dell'euro. «Non rivogliamo i biglietti da mille lire, ma una moneta nuova e più utile alla nostra economia. La chiami tallero o come vuole, una moneta italiana», ha dichiarato Salvini e anche le sue parole sono state riportate nell'ultimo libro di Bruno Vespa. Il leader leghista ha spiegato che «c'è l'ipotesi di monete diffuse per aree omogenee»: per esempio una mediterranea per Italia, Francia e Spagna. «Io sono favorevole a una moneta nazionale perché un paese che non batte moneta non ha il controllo della propria economia», conclude Salvini.