1 maggio 2024
Aggiornato 23:00
Il leader della Lega contro il premier

Referendum, Salvini: Renzi e i petrolieri esultano, gli italiani no

Il segretario del Carroccio commenta i risultati del referendum sulle trivelle e attacca il presidente del Consiglio Matteo Renzi, responsabile del fallimento del referendum e soprattutto della spesa ingente ad esso connessa

ROMA - «Renzi esulta, Napolitano esulta, i petrolieri esultano». Il quorum non passa e l'affluenza si ferma al 31%. Matteo Salvini commenta con sdegno la reazione del presidente del Consiglio ai risultati del referendum sulle trivelle e plaude ai cittadini che hanno votato.

L'attacco a Renzi
Il leader della Lega Nord torna ad attaccare il premier e lo fa in seguito alle parole pronunciate da Matteo Renzi a urne chiuse. Il presidente del Consiglio, appurato il fallimento del quorum, si è rivolto alla nazione parlando da Palazzo Chigi poco dopo le 23 di domenica. L'affluenza tocca appena il 31,18% e il referendum sulla durata delle concessioni delle trivelle fallisce di fatto, sancendo una «vittoria» politica tutta del Pd renziano. Il premier si rivolge agli italiani parlando di una vittoria dei lavoratori, degli ingegneri e degli operai e, soprattutto, puntando il dito contro chi ha perso, «Ha perso chi voleva il voto per motivi personali», con chiaro riferimento al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Non esultano gli italiani
Matteo Salvini, in un post comparso sulla sua bacheca Facebook a pochi minuti dal discorso di Matteo Renzi, spiega che da una parte c'è una fetta di governo e istituzioni che esulta per il fallimento del quesito referendario, dall'altra «non esultano gli italiani a cui Renzi, non accorpando il Referendum alle altre elezioni, ha fatto sprecare 300 milioni». A rispondere è il vicesegretario del Partito democratico, Debora Serracchiani, che stronca il dissenso manifestato dal leader del Carroccio sostenendo che «per motivi tecnici» sarebbe stato impossibile accorpare referendum e amministrative.

Salvini e Gramsci
Ringrazia i cittadini che si sono recati alle urne, Matteo Salvini, – «i milioni di cittadini che hanno partecipato» –, nonostante l'invito all'astensionismo del premier e quello dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A votare sono andati oltre quindici milioni di italiani, «alla faccia del silenzio dei "giornalisti" e dell'arroganza di certi politici», continua il leader della Lega Nord, che termina il suo post con un riferimento all'intellettuale comunista Antonio Gramsci, «"Odio gli indifferenti" scriveva Gramsci nel 1917. Sono d'accordo con lui»