Renzi in Calabria: l'Italia non è finita. A Roma si chiacchiera, noi lavoriamo
Nel mondo di internet e dell'innovazione, "se investiremo nell'intelligenza e nella qualità delle donne e degli uomini, l'Italia avrà un ruolo. Questa è la nostra missione"
MORMANNO - "Siamo qui per dare un messaggio, non di speranza ma alternativo al messaggio dominante. Negli ultimi anni il messaggio chiave era 'le cose non vanno, l'Italia è finita'. Non è finita. Nel mondo che verrà, il mondo di internet e dell'innovazione, se investiremo nell'intelligenza e nella qualità delle donne e degli uomini, l'Italia avrà un ruolo. Questa è la nostra missione». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parlando al Distretto Cyber Security presso la sede di Poste Italiane a Cosenza.
"Dalla parte di chi ci prova"
Mentre a Roma si fanno le "solite polemiche e chiacchiere, noi siamo dalla parte dell'Italia che lavora, che ci prova, che immagina un futuro di opportunità e idee e non di lamentazione", ha aggiunto Renzi, rivolgendo ai ragazzi, in particolare del Mezzogiorno, il messaggio "che è tempo di tirarsi su le maniche".
Calabria ha "tutte le condizioni per essere all'avanguardia"
Un ragionamento che vale a maggior ragione per il Sud e la Calabria, che ha "tutte le condizioni per essere all'avanguardia sulla banda larga». Si dice che non c'è lavoro, ma la banda larga può creare nuovi lavori». Per questo il premier ricorda il piano per la ricerca da 2,5 miliardi e i 150 milioni che la legge di Stabilità ha destinato alla cybersecurity e che "serviranno per valorizzare la polizia postale, l'intelligence, i soggetti pubblici e privati che investono in questo settore». Il cui perno può essere Poste Italiane.
Poste Italiane una "speranza"
"Una volta entrare alle Poste era l'obiettivo checcozaloniano: 'Entro alle Poste e mi sistemo'. Oggi Poste è una speranza perché mi metto in gioco", visto che l'azienda - dice Renzi alla presenza dell'ad Caio - "oggi ha cambiato pelle, è all'avanguardia su innovazione e tecnologia». Ed è "sempre di più grande realtà imprenditoriale europea" che può essere "una chiocchia per i giovani che hanno voglia di innovare e sperimentare".
Sulla Salerno-Reggio
E sulla annosa questione della Salerno-Reggio Calabria: "Non voglio più parlare della Salerno-Reggio: dobbiamo finirla e poi guardare in faccia quei giornalisti che ridevano e dire 'Prego? Potete ridere di me, non dell'Italia'». Dobbiamo "vincere i pregiudizi sull'Italia", con "un lavoro costante sulle opere ferme da troppo tempo" su cui "non ci daremo tregua".
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