18 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Legge di Stabilità

Padoan difende la manovra: «Basta giudizi distorti»

Il Ministro dell'Economia ritiene che la manovrà stimolerà l'occupazione e avrà un impatto crescente sul Pil. Sullo scontro fra governo e Regioni sui tagli alla sanità, il ministro sottolinea invece l'esigenza di «migliorare il sistema sanitario regionale»

ROMA - La legge di stabilità per il 2016 favorirà la ripresa dell'economia e stimolerà l'occupazione. Il quadro della manovra è «sostenibile» e avrà «un impatto crescente» sul Pil. Il debito pubblico invertirà la rotta tornando a calare per la prima volta dopo 8 anni, restando una «priorità» del governo e «irrobustendo la fiducia dei mercati». E' una difesa a tutto campo quella che fa in Parlamento il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan della manovra per il 2016, dopo le critiche dei tecnici e delle maggiori istituzioni economiche. Padoan ribadisce che la lotta all'evasione resta «centrale» nella strategia dell'esecutivo e avverte che è "cruciale" non indebolire il sistema pensionistico italiano.

Respinge le critiche
Parlando davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato a conclusione del consueto ciclo di audizioni sulla manovra da 28,7 miliardi, il titolare di via Venti Settembre respinge le critiche parziali che non guardano agli interventi nel suo insieme. «Si può avere un giudizio negativo o positivo di questa legge di stabilità, ma un giudizio che prenda in esame singole misure in modo isolato è un giudizio di per se errato, distorto o quantomeno incompleto», ha osservato il ministro.

Manovra espansiva
La manovra, ha sottolineato, «dà respiro alle famiglie e alle imprese per favorire la crescita» ma non va dimenticato che «non c'è ripresa per il lavoratore che ha perso il lavoro». Una strategia che sta producendo «risultati tangibili: crescita del Pil e occupazione stanno aumentando». Tuttavia, il governo potrà dire di aver vinto «quando il numero degli occupati avrà recuperato livelli soddisfacenti", quando "un lavoratore non più giovane non dovrà temere di perdere irrimediabilmente il lavoro e un giovane potrà nutrire fiducia nella possibilità di trovare un'occupazione in tempi ragionevolmente brevi».

Sanità
Sullo scontro fra governo e Regioni sui tagli alla sanità, il ministro sottolinea l'esigenza di «migliorare il sistema sanitario regionale» e giudica di «buon senso» che le Regioni meno virtuose convergano verso «le buone pratiche» di quelle virtuose. Chiarisce poi che il limite del turn over del 25% non si applica al personale della sanità. Ancora in tema di autonomie locali, Padoan respinge le critiche sulla restrizione degli spazi di manovra dei Comuni dalla cancellazione della Tasi sulla prima casa. Anzi, dice, «i Comuni sono messi in condizione di essere più efficienti» ed aumenta la loro flessibilità grazie all'eliminazione del patto di stabilità interno.

Avanti non a singhiozzi
Snocciolando le singole misure, il responsabile dell'Economia garantisce che il governo andrà avanti «non a singhiozzi» sulla spending review (da cui sono attesi risparmi per 7,3 miliardi nel 2016), che dalla prossima manovra ci saranno più risorse per i contratti dei dipendenti pubblici, e che le clausole di salvaguardia saranno dimezzate nell'arco della legislatura «evitando così il rischio di aumenti di tasse». Anche la riforma del catasto, assicura Padoan, «non è stata accantonata, ma resta nell'agenda del governo». In arrivo entro l'anno, inoltre, 15 patti per il Sud con l'obiettivo di rafforzare «i punti di forza e di vitalità» del Mezzogiorno. Per il Sud il ministro ricorda che non ci sono risorse nuove ma vengono mobilitati 7 miliardi.

Tetto del contante
Altro 'nodo' su cui è piovuta una pioggia di critiche è quello del tetto al contante su cui il titolare dell'Economia parla di questione «fuorviante» se vista da sola. Va legata, invece, al problema dei pagamenti elettronici che vanno potenziati perchè l'Italia «è indietro rispetto agli altri Paesi».

Debito e crescita
Infine, sul debito il ministro osserva che «il ritorno alla crescita consente di imprimere un'inversione alla traiettoria: dopo otto anni di aumento ininterrotto il rapporto tra debito pubblico e Pil scenderà dal 2016 ed è previsto in continuo calo negli anni successivi». Il debito «beneficierà» della prosecuzione del piano sulle privatizzazioni che grazie all'Ipo di Poste italiane «ha già raggiunto e superato l'obiettivo del 2015» pari a circa 6,5 miliardi.

(Con fonte Askanews)