Marino cerca di restare in scena
I sostenitori sui social postano e twittano, creano gruppi, sul battistrada di #iostoconmarino, cercano firme, di vip e non su change.org - quota 53mila - e si danno appuntamento in piazza, sperando che il loro appello a restare faccia breccia nel sindaco che verità è già su quella strada.
ROMA - Oggi l'appuntamento per chi sta dalla parte dell'alieno Ignazio Marino, dimissionario dalla poltrona di sindaco della capitale, sarà in piazza del Campidoglio, dalle 12, sotto l'hastag #MarinoRipensaci. I sostenitori sui social postano e twittano, creano gruppi, sul battistrada di #iostoconmarino, cercano firme, di vip e non su change.org - quota 53mila - e si danno appuntamento in piazza, sperando che il loro appello a restare faccia breccia nel sindaco che verità è già su quella strada.
«L'otto ottobre 2015 la democrazia e la città di Roma hanno subito una profonda ferita», apre la pagina Facebook di MarinoResisti, che così chiama alla piazza: «Il sindaco Ignazio Marino, eletto con il 64% dei voti dei Romani, è stato costretto a presentare le proprie dimissioni a seguito di una serie di manovre politiche, venendo così privato della possibilità di portare a termine il proprio mandato e il difficile compito di ripulire la città da mafie e corruzione. In questo modo, il voto dei cittadini romani viene stravolto e violentata la democrazia. Pertanto rivolgiamo qui un appello al Sindaco Marino affinché nei venti giorni consentiti dalla legge, forte del massiccio consenso popolare che sta ricevendo in queste ore, ritorni sui suoi passi e ci ripensi».
Dopo le ultime spinte - l'esposto di Cinque Stelle e FdI e l'inchiesta sulle spese di rappresentanza - Renzi e Orfini hanno sancito l'abbandono, e Marino, infatti, ha presentato le dimissioni ma ha tempo 20 giorni per ritirarle, prima che diventino irrevocabili. Deadline il 2 novembre, e lo stesso Marino ha lasciato intendere, a più riprese, che fino a quel giorno tutto è possibile. Anzi, non perde occasione per suggerire la sua voglia di restare. L'ultima stamattina, una visita a sorpresa per la riapertura al traffico via Marsala, dopo i lavori di rifacimento.
La domanda dei cronisti che lo intercettano, ripetuta a litania, è sempre la stessa: «Marino si dimette?». Il sindaco uscente non risponde, guarda l'asfalto lucido e nero e si china,lo tocca esclamando: «E' bellissimo». Un attimo di pausa contemplativa , poi guarda intorno e dice: «Guardate qui cosa si può fare a Roma con un'amministrazione efficiente in un mese. E' bellissimo».
«Questi giorni siamo molto concentrati sui lavori per il Giubileo per preparare la città per questo evento straordinario», prosegue Marino, che così va per la sua strada. Poi costretto a cedere alle domande dichiara: «Io ho sempre dimostrato negli anni un rispetto sacrale per la magistratura, e in questa situazione io ritengo, come ho affermato più volte, che la politica deve risolvere i propri problemi all'interno del proprio recinto, e la magistratura affronta le questioni di propria competenza nelle sedi appropriate».
Insomma «resiste o se ne va?», incalzano i microfoni. «Io sto facendo quello che dice, anzi quello che impone la legge», risponde Marino. Chi vuol sentire, senta.
Finita la visita il sindaco uscente posta un video sulla sua pagina Facebook in cui rivendica il lavoro appena fatto introno a Termini e chiosa «Questa è la dimostrazione di un'amministrazione che funziona».
In questi giorni Marino ha contato chi sta dalla sua nei corridoi capitolini. Domani conterà chi per lui scende in piazza, probabilmente scenderà a stringere le mani ai sostenitori aspettando che qualcuno dal Pd batta un colpo.
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