26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Regionali 2015 | NCD

Alfano «avvisa» Renzi: cambiare l'Italicum

Il leader di Ncd, dal salotto di Porta a Porta, ha ribadito quanto affermato da Gaetano Quagliariello, chiedendo che con la nuova legge elettorale sia consentita la formazione di coalizioni, ma frenando le spinte interne a uscire dalla maggioranza: la consultazione «sul piano nazionale non ha cambiato un bel nulla».

ROMA (askanews) - Il Nuovo centrodestra chiede di modificare la nuova legge elettorale alla luce dei risultati delle elezioni regionali. Il leader di Ncd, Angelino Alfano, dal salotto di Porta a Porta, ha ribadito quanto affermato dal coordinatore, Gaetano Quagliariello, sostenendo che il suo partito ha tenuto, si è attestato al 4%, e chiedendo che con la nuova legge elettorale sia consentita la formazione di coalizioni, ma frenando le spinte interne a uscire dalla maggioranza: la consultazione «sul piano nazionale non ha cambiato un bel nulla».

Chiara è stata infatti la posizione espressa in mattinata dell'ex capogruppo alla Camera di Ncd, Nunzia De Girolamo, la quale ha esortato il suo partito a uscire dal governo, ha sostenuto che la permanenza «nella maggioranza non solo è inutile, ma dannosa per i cittadini italiani» e ha indicato il «modello Liguria» come «vincente», «la dimostrazione che serve un centrodestra unito da Berlusconi a Salvini». Da Quagliariello era invece arrivato l'invito al leader della Lega «a fare anch'egli una scelta: se essere a capo di una destra estrema o aprire un confronto con tutto il centro destra».

Il coordinatore di Ncd nel pomeriggio ha voluto fare il punto sui dati delle regionali sottolineando la tenuta rispetto alle precedenti europee, e la «soddisfazione per i candidati d'area, con una dato nazionale di Ncd-Area Popolare al 4%». Quagliariello ha rilevato come al Sud il suo partito abbia ottenuto i risultati migliori, arrivando al 6% in Campania e in Puglia, non nascondendo la delusione per il risultato nelle Marche, giudicato buono ma al di sotto delle aspettative. Scarso però l'esito del voto in Liguria, Toscana e Vento, con, rispettivamente, il 1,7%, l'1,3% e il 2,6 delle preferenze. L'ex ministro ha inoltre ricordato che Ncd, alle regionali di ieri, si è separato dall'Udc in 3 grandi regioni (Puglia, Campania e Marche) e che, «calcolando i risultati ottenuti dall'Udc proprio in queste 3 regioni, Area popolare Ncd-Udc sarebbe arrivata al 5,8%», quindi al di sopra delle ultime europee.

Dall'analisi dei dati, quindi, la richiesta di modifica dell'Italicum per evitare che la legge elettorale sancisca un bipolarismo che ostacola un partito come quello di Angelino Alfano. Poi le valutazioni sulla permanenza di Ncd nella compagine governativa, o almeno sui rapporti all'interno della maggioranza. Riflessioni alle quali arrivano anche le incitazioni di Forza Italia: «Ho un sogno, Angelino, fai cadere Renzi», ha detto il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, ad Alfano, il quale però ha risposto mostrando di non avere nessuna intenzione di andare a casa. «Non ho mai impostato il rapporto con il governo in termini di ricatto», ha detto il ministro dell'Interno, aggiungendo: «Se mi impongono di fare cose di sinistra me ne andrò ma non certo se, come stiamo facendo ora, portiamo avanti delle riforme che andrebbero bene anche al centrodestra».