Delitto Scazzi, battaglia in aula sulla perizia dei ROS
L'avvocato Nicola Marseglia, difensore di Sabrina Misseri, alla luce di una consulenza di parte chiede di escludere dagli atti del processo d'appello per l'omicidio di Sarah Scazzi, le relazioni del Ros dei Carabinieri sulle celle telefoniche agganciate dai cellulari delle imputate nel giorno del delitto.
TARANTO - La Corte d'Assise d'appello presieduta dal giudice Rosa Patrizia Sinisi si è riservata di decidere alla prossima udienza del 27 marzo sulla richiesta dell'avvocato Nicola Marseglia, difensore di Sabrina Misseri, che alla luce di una consulenza di parte chiede di escludere dagli atti del processo d'appello per l'omicidio di Sarah Scazzi, le relazioni del Ros dei Carabinieri sulle celle telefoniche agganciate dai cellulari delle imputate nel giorno del delitto. In alternativa la difesa chiede una nuova perizia tecnica sulla corretta localizzazione dei telefoni di Sabrina Misseri, Cosima Serrano, Michele Misseri e Sarah Scazzi nel primo pomeriggio del 26 agosto del 2010, giorno in cui fu strangolata ad Avetrana la quindicenne Sarah Scazzi.
In primo grado per il delitto sono state condannate all'ergastolo Cosima Serrano e Sabrina Misseri, rispettivamente zia e cugina della vittima, mentre ad otto anni di reclusione è stato condannato Michele Misseri, zio della vittima, accusato di soppressione di cadavere. Il procuratore generale Antonella Montanaro ha chiesto di dichiarare inammissibile la consulenza tecnica di parte presentate dai difensori di Sabrina, perché tardiva e riguardante censure non sollevate al processo di primo grado e nei motivi d'appello, depositando poi una memoria sulle questioni tecniche sollevate dalla difesa. Citando sentenze di Cassazione dei casi Parolisi e Stasi, il procuratore generale ha dichiarato in aula che non c'è bisogno di una nuova perizia adombrando dubbi sulle modalità usate dal consulente della difesa. La pubblica accusa ha chiesto alla Corte di ascoltare il maresciallo Piro del Ros.
«Giudici di primo grado ed anche noi difensori abbiamo preso per buoni rilievi del Ros - ha detto in aula l'avvocato Marseglia - ma forse c'è stato un errore di interpretazione di dati ed ora chiediamo di verificare, di ascoltare i militari del Ros, chiunque possa aiutare i giudici ad accertare la verità senza lasciare dubbi, non chiediamo altro». Alle richieste dell'avvocato Marseglia si sono associati anche i difensori di Cosima Serrano, avvocati Luigi Rella e Franco Deiaco. La requisitoria del procuratore generale era programmata per l'udienza del 1 aprile ma potrebbe slittare se la Corte stabilirà di sentire in aula i carabinieri del Ros sui dubbi della difesa.