19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Il partito di Vendola tra quelli che resistono

Sel: «Renzi pensi più all'astensionismo che al 2-0»

Il capogruppo in commissione Affari costituzionali, Stefano Quaranta, ammonisce il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, troppo intento ad esultare e cieco davanti all'emergenza venuta fuori dalle elezioni regionali: quella dell'astensionismo, secondo Quaranta, «campanello allarme» che il governo non coglie.

ROMA - Il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà ha presentato 178 emendamenti al progetto governativo di riforme costituzionali. Il capogruppo in commissione Affari costituzionali, Stefano Quaranta, spiega che il lavoro che Sel sta portando avanti in questo momento è incentrato sull'idea di costituire un fronte alternativo a quello del presidente del Consiglio, impegnato a predicare, senza portare a casa risultati concreti, ora quanto mai necessari per il Paese. Afferma Quaranta: «I nostri emendamenti sono alternativi al disegno renziano che mortifica il Parlamento e non risolve i problemi».

LA VERA EMERGENZA E' LA SFIDUCIA NELLE ISTITUZIONI - Spiega, inoltre, l'esponente di Sel che ci si trova ora con il Governo Renzi in un limbo pericolosissimo in cui a rischio non è soltanto l'economia del Paese, ma la democrazia stessa. La preoccupazione del premier, oggi, sembra tutta incentrata a proseguire per la sua strada, senza porre la dovuta e necessaria attenzione al fenomeno preoccupante e serio dell'astensionismo, emerso in una forma di emergenza nelle ultime ore in occasione delle votazioni regionali in Emilia Romagna e Calabria. Afferma, infatti, Quaranta: «Non è sicuramente togliendo il voto ai cittadini per il Senato che l'Italia uscirà dalla più grave crisi economica del dopoguerra, anzi a rischio sono la rappresentanza e quindi la democrazia. Renzi e la sua maggioranza, anche dopo il drammatico voto di astensione di queste ore, invece di porre rimedio a questa mancanza di fiducia nelle istituzioni da parte di rilevanti settori del paese, proseguono come se nulla fosse. Invece, chi guida il paese si dovrebbe porre qualche domanda sul perché gli italiani continuano ad allontanarsi dalla politica, conclude Stefano Quaranta».

IL METEOROLOGO INCAPACE - A redarguire con toni severi il presidente del Consiglio è il capogruppo di Sel a Montecitorio, Arturo Scotto, che, commentando le parole del premier, Matteo Renzi, sul voto in Emilia Romagna e Calabria, ha sottolineato l'assurdità del considerare l'astensionismo un problema di rilievo inferiore rispetto a quelli posti al centro dell'attenzione da Renzi. Afferma, infatti, Scotto: «Un premier che definisce l'alta astensione un problema secondario è come un meteorologo che non sente il temporale dopo i primi lampi»