18 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Continua la guerra fra maggioranza e minoranza

Boschi: c'è gente troppo minacciosa nel PD

Il Ministro delle Riforme si dice convinto che all'interno del Partito democratico non vi saranno scissioni di alcun tipo, ma è necessario che cessino le «minacce interne». Per la Boschi il Pd ha il dovere di adre risposte forti agli italiani: «Elettori e italiani vogliono che lavoriamo», i discorsi autoreferenziali non portano a nulla.

PONTICINO (AR) - Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, parlando con i giornalisti a Ponticino (Ar) a margine della sua visita a una scuola, ha sottolineato che nel Partito democratico non ci saranno «scissioni» ma è necessario che cessino le «minacce interne»

NIENTE SCISSIONI NEL PD - A chi le chiedeva dell'ipotesi di una uscita dal partito di alcuni esponenti della sinistra Dem, a partire da Pippo Civati, la Boschi ha risposto che «io credo che Civati farà le sue valutazioni ed è libero di farle, non credo a una ipotesi di scissione nel Pd, credo però che sia il tempo di finirla con continue polemiche interne. Noi - ha sottolineato - abbiamo la responsabilità di governare questo Paese, il Pd ha la responsabilità forte di dare risposte concrete agli italiani e abbiamo 4 anni davanti a noi per lavorare». Aggiunge, ancora: «Io credo che i primi ad essere stanchi di continue minacce interne siano gli stessi elettori del Pd e gli italiani tutti: vogliono che lavoriamo, punto. Non che stiamo a fare discorsi autoreferenziali: esco non esco. Lavoriamo insieme e andiamo avanti».

I SONDAGGISTI SBAGLIANO! - Commentando il sondaggio pubblicato ieri da «La Repubblica» che dà il Pd in calo nei consensi sotto il 40%, il ministro Boschi ha affermato che i sondaggisti «talvolta sbagliano» e comunque un Pd al 36% sarebbe un «buonissimo risultato». Parlando con i giornalisti, Maria Elena Boschi ha aggiunto, poi: «Io non commento i sondaggi quando vanno bene e nemmeno quando vanno male. In questo caso credo che avere un partito presumibilmente al 36% sia comunque un buonissimo risultato». Ad ogni modo, ha concluso, «i sondaggi cambiano nel tempo e l'esperienza ha dimostrato che talvolta anche i sondaggisti sbagliano».

PATTO DEL NAZARENO È UN ESEMPIO, ANCHE PER I PIÙ PICCOLI - Il ministro delle Riforme, rispondendo ai giornalisti che le chiedevano come spiegherebbe ai bambini il Patto del Nazareno ha affermato che «La legge elettorale e le riforme costituzionali sono regole che valgono per tutti e allora si scrivono anche con chi non la pensa come noi. Mi sembra che sia un buon esempio anche per i bambini»«L'esempio - ha aggiunto in seguito - è lavorare insieme anche quando si hanno idee diverse in partenza. Non è un riferimento al patto del Nazareno, anche perché sono così piccoli che non hanno idea di cosa sia il patto del Nazareno, per fortuna».

JOBS ACT PRIMA DELLA FINE DELL'ANNO - Per quanto riguarda i tempi per l'iter del Jobs Act, la Boschi ha ricordato che «La capigruppo ha proposto il 26 novembre per il voto alla Camera, ci sarà un passaggio tecnico, che è un voto in aula, che confermerà questa data, dovrebbe esserci oggi. E' un'iniziativa del governo che ha chiesto di avere una data finale per il voto alla Camera perchè immaginando che ci siano delle modifiche in Parlamento dobbiamo immaginare un nuovo passaggio al Senato. È fondamentale - ha concluso - che la delega lavoro venga approvata dal Parlamento prima della fine dell'anno e quindi abbiamo accelerato per mantenere l'impegno preso con i cittadini».