Giornalista attacca Grillo: «Sei come Putin»
Scambio scoppiettamente di battute alla conferenza stampa del M5s. Il cronista di Askanews, Lorenzo Consoli, presidente della stampa internazionale a Bruxelles, ha chiosato contro Beppe Grillo: «Ma che sei Putin?». E lui ha risposto: «Se lo fossi saresti già morto».
ROMA - Una conferenza stampa nella quale invece delle domande dei giornalisti trovano spazio gli interventi degli attivisti: su questo punto si è aperto oggi uno scontro durissimo fra il cronista di askanews Lorenzo Consoli, già presidente della stampa internazionale a Bruxelles, e il leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo. Consoli ha paragonato Grillo al presidente russo Vladimir Putin, la replica è stata un invito a cercarsi un altro lavoro perché «i vostri giornali stanno chiudendo».
GRILLO COME PUTIN - L'evento era stato convocato con una mail agli organi di stampa che non lasciava adito a dubbi: «Caro collega - scriveva Diego Destro dell'ufficio stampa del gruppo europeo del M5S - ho il piacere di invitarti alla conferenza stampa di Beppe Grillo con tema 'The italian Referendum on the euro'». Ma dopo un lungo monologo del capo del principale partito di opposizione in Italia, al momento delle domande aveva preso la parola un esponente dell'Ukip, il partito inglese che ha costituito il gruppo parlamentare europeo insieme agli eletti stellati, per ringraziare Grillo per aver esposto i suoi obiettivi politici. «Ma che è, Putin? Ma che è, la Russia?», è sbottato Consoli. «Putin - ha detto accendendo il suo microfono - fa le conferenze stampa dove intervengono gli amici suoi e dicono 'grazie per aver parlato'. I giornalisti devono fare le domande. Se vuole fare Putin vada in Russia. Grillo, lei è un politico, allora accetti le domande dei giornalisti».
LA REPLICA: SE FACESSI COME LUI SARESTI GIÀ MORTO - «Io sono padrone di rispondere a chi voglio, sono padrone della mia libertà. Quale conferenza?», ha replicato il leader M5S. «Sono stato alle conferenze stampa di Putin, i giornalisti intervengono per dire 'grazie, lei è così bello...'», ha rincarato la dose il cronista italiano. «Siete voi il senso della democrazia di questo Paese, siete voi della stampa. Siete voi responsabili - ha sostenuto Grillo - più dei politici. E meno male che i vostri giornali stanno chiudendo. Si cominci a trovare un altro lavoro. Cominci a fare domande per cercare un posto di lavoro, perché tra un po' le sovvenzioni pubbliche ai vostri giornali non ci saranno più. E quando sarete degli organi liberi, io risponderò alle vostre domande». Poi, rivolto a uno dei presenti prima di allontanarsi dalla sala, ha aggiunto: «Se volete farmi qualche domanda, vieni tu che gridi spauracchio, di là, io e te, e mi fai la domanda. Vieni. I dittatori scelgono chi fa le domande», ha chiosato il cronista di askanews. La polemica ha lasciato tracce anche sui social network, con qualche allusione anche piuttosto pesante. Se da un lato c'è chi ha ricordato, un po' come se fosse un precedente penale, che «il giornalista in questione dal 89' al 91 ha lavorato per il gruppo Pse, ovvero il gruppo del Pd» (Luca Lorenzelli), c'è anche tale Andrea Favaro che osserva che se Grillo «facesse come Putin, saresti già morto...».
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