18 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Il premier a chi lo accusa di arroganza verso i sindacati

Renzi: «Vogliamo tenerle aperle le fabbriche, non occuparle»

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, risponde alle critiche mossegli dalla leader di Cgil, Susanna Camusso, rispetto all'incontro - a suo dire - «surreale» tra Governo e parti sociali. Per Renzi surreale è che i sindacati pretendano di trattare con il Governo e non con gli imprenditori per salvare posti di lavoro.

ROMA - «Vogliamo tenere aperte le fabbriche e non occuparle, perché l'occupazione di cui hanno bisogno i nostri lavoratori non è quella che minaccia il sindacato». Questa la dichiarazione del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una intervista al settimanale Oggi. Nell'intervista, il premier aggiunge che non ci saranno elezioni anticipate: «No. Si vota nel 2018», risponde l'ex premier.

1000 GIORNI PER CAMBIARE L'ITALIA - Continua l'intervista, Matteo Renzi, affermando: «Ci siamo dati come governo un orizzonte di mille giorni, per dire che le riforme di cui abbiamo bisogno sono profonde e coraggiose e non per guadagnare tempo. Ma i cambiamenti che abbiamo messo in campo e che stiamo realizzando, dal lavoro alla giustizia, dall'economia, con la più straordinaria riduzione di tasse della storia, al ridisegno delle nostre istituzioni, cominceranno presto a dispiegare i loro effetti. Non bastano sei mesi, ma certo già la prossima primavera vedremo il Paese ripartire, dopo troppo tempo di palude e di stagno». E ancora: «La nostra corsa - prosegue il premier - la dobbiamo fare sulla Germania, sul gruppo di testa, e non sul fanalino di coda. Vedo un futuro all'altezza della nostra ambizione».

TRATTARE COSA? Intanto, ieri il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, ha replicato alle dichiarazioni della leader della Cgil, Susanna Camusso, che aveva definito l'incontro con il governo sulla legge di Stabilità «surreale». Il premier ha affermato: «Se i sindacalisti vogliono trattare si facciano eleggere in Parlamento, non sarebbero soli». "Trattare cosa? - chiede il premier - La cosa surreale è che il segretario della Cgil dica che si deve trattare. E' giustissimo che il sindacato tratti, ma deve trattare con gli imprenditori per salvare posti di lavoro. Il sindacato non fa trattative con il Governo, non chiede il permesso, le leggi non si scrivono con i sindacati ma in Parlamento»