Renzi, mani in pasta
Rimescolare le carte della squadra di governo è un'operazione delicata e il premier, Matteo Renzi, deve decidere se limitarsi a sostituire la Mogherini oppure procedere a un rimpasto vero e proprio. Per ora intende procedere con cautela, e l'ultima parola è rimandata a ottobre.
ROMA - Una «discussione sul rimpasto» Matteo Renzi non la vuole, il premier in conferenza stampa rimanda ad ottobre ogni ragionamento sulla sostituzione di Federica Mogherini alla Farnesina e sulle eventuale implicazioni che questo passaggio potrà avere. Toccare la squadra di governo è operazione sempre delicata, a maggior ragione alla vigilia di un autunno che comunque sarà impegnativo per il governo, visto l'andamento dei conti pubblici e i richiami alla continuità del rigore lanciati da Angela Merkel alla Bce. Per questo, raccontano, Renzi preferisce muoversi con grande cautela su un'operazione che, prima dell'estate, sembrava decisa. «Un ministro ragionevolmente lascerà questo governo, il 26 ottobre, da un paio di giorni prima inizieremo a pensarci. Non c'è nessuna discussione sul rimpasto». Il premier, spiegano fonti parlamentari Pd, vuole valutare con accortezza ogni mossa e solo a ottobre deciderà che tipo di operazione fare, se una semplice sostituzione della Mogherini magari con Lapo Pistelli, già vice-ministro alla Farnesina, o procedere a mosse di altro tipo.
GOVERNO RENZI: TOTO-RIMPASTO - I nomi che circolano per gli Esteri sono diversi, a cominciare da quello del leader Ncd Angelino Alfano, all'attuale sottosegretario alla presidenza del consiglio Sandro Gozi (che ha la delega agli affari europei), all'attuale ministro della Difesa Roberta Pinotti, fino al manager Andrea Guerra - da oggi libero dalla guida di Luxottica- che già a febbraio venne contattato da Renzi per il dicastero dello Sviluppo economico. I rapporti con il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, poi, sono descritti come tutt'altro che idilliaci e anche la pattuglia di ministri Ncd è considerata dal Pd, e dallo stesso Renzi, un po' sovradimensionata, tanto che da settimane si parla della possibile sostituzione di Maurizio Lupi con un democratico. Poco entusiasmo, sempre stando alle fonti parlamentari democratiche, suscita anche Federica Guidi e qualche ambizione di governo la avrebbe la vicesegretaria Pd e presidente del Friuli Debora Serracchiani.
MINISTRO DEGLI ESTERI CERCASI - Ma Renzi deve prima capire che tipo di operazione fare. La soluzione Pistelli, come quella di Guerra, sembra quella più probabile se si opterà per una semplice sostituzione della Mogherini, senza un rimescolamento più ampio degli uomini e dei pesi dei vari partiti all'interno del governo. Renzi, racconta un parlamentare Pd, da un lato vorrebbe aggiungere peso ad alcuni dicasteri chiave, dall'altra vuole prima valutare il percorso delle riforme del governo in queste prime settimane di ripresa. Per questo, raccontano, il premier preferisce per ora limitarsi a dire che c'è da sostituire la Mogherini, frenando un toto-rimpasto che giudica comunque prematuro.
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