19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
MoVimento 5 Stelle

I duri dell'M5S contro il sì al «doppio turno di lista»

Il doppio turno di lista è la controproposta più forte che sulla legge elettorale il Movimento 5 stelle ha fatto al Pd. Ma è anche il frutto più indigesto del lavoro del «gruppo della trattativa», dal punto di vista dei sostenitori della linea «grillina» tradizionale, quella più intransigente.

ROMA - Il doppio turno di lista è la controproposta più forte che sulla legge elettorale il Movimento 5 stelle ha fatto al Pd. Ma è anche il frutto più indigesto del lavoro del «gruppo della trattativa», dal punto di vista dei sostenitori della linea «grillina» tradizionale, quella più intransigente. "Qualche cosa da rivedere c'è", ammette un deputato tra i più influenti. E c'è anche la procedura per rivederla: «Discuteremo riunendo insieme i membri delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, e quello che decideremo lì si farà».

Per Di Maio mandato a termine
Insomma, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio non avrà carta bianca a lungo: «Gliel'abbiamo data noi, ma nel quadro dei nostri paletti. E il doppio turno non c'era». La delusione fra gli ex «talebani», i fedelissimi di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, si vede anche nei capannelli che nel cortile della Camera non sono più separati come un tempo: il «cerchio magico», raccontano a Montecitorio, si sente un po' messo da parte, e oggi Laura Castelli, giovane e combattiva deputata piemontese, ha chiacchierato a lungo con due tradizionali avversari interni, i «dissidenti» Tommaso Currò e Walter Rizzetto.

Mancanza di coordinamento
I deputati M5S si sono riuniti in assemblea subito dopo la conclusione dei lavori dell'aula della Camera, ma oggi all'ordine del giorno la questione riforme ufficialmente non c'è. «L'aria che tira - dice un parlamentare tra i meno schierati nella battaglia interna fra intransigenti e dialoganti - è di lasciar fare ancora un po' a Di Maio e poi verificare tutto a una prossima assemblea». Per adesso lo scontro interno non dovrebbe precipitare, ne è convinto anche un senatore in passato in odore di eresia: «Non c'è una vera contrapposizione fra Grillo contrario e Casaleggio invece convinto della linea di dialogo. Il post furioso di ieri sul blog è solo il segno di una mancanza di coordinamento. Per ora la linea del dialogo dovrebbe reggere. Dovrebbe, ma qui non si sa mai, siamo tutti su una scacchiera...».