19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Buoni propositi

Renzi e le promesse europee

Il primo risultato è che l'idea di un «manifesto» per l'Europa sia passata; il secondo è che nella bozza su cui sta lavorando Hermann Van Rompuy ci sono diversi temi cari all'Italia, a partire da una maggiore flessibilità all'interno delle regole esistenti per i bilanci; il terzo è che su questa linea anche Angela Merkel lancia segnali di distensione.

ROMA - Il primo risultato è che l'idea di un 'manifesto' per l'Europa sia passata; il secondo è che nella bozza su cui sta lavorando Hermann Van Rompuy ci sono diversi temi cari all'Italia, a partire da una maggiore flessibilità all'interno delle regole esistenti per i bilanci; il terzo è che su questa linea anche Angela Merkel lancia segnali di distensione. A palazzo Chigi sono ancora cauti, c'è la consapevolezza che si è solo ai primi passi, ma tuttavia il quadro che si delinea a pochi giorni dal Consiglio Ue e a una settimana dall'inizio del semestre italiano viene giudicato «positivo» e propedeutico a quel «nuovo inizio» che l'Italia chiede per la Ue. Senza contare che l'Italia potrebbe anche ottenere uno dei posti chiave nelle nomine europee, con la candidatura di Federica Mogherini ad Alto rappresentante europeo per la politica estera che prende sempre più quota.

Ma come Matteo Renzi ama ripetere in questi giorni, «nomina sunt consequentia rerum». E allora, prima ancora dei nomi, a palazzo Chigi guardano con attenzione a tutti i segnali positivi arrivati in giornata: prima di tutto la bozza del documento di Van Rompuy per disegnare le politiche europee dei prossimi 5 anni. Un'idea, quella di definire prima la visione dell'Europa futura e solo dopo la squadra che la guiderà, che Renzi ha portato avanti per settimane: «Il fatto che ci si muova in questo schema, con il documento di Van Rompuy, è senz'altro positivo», dicono dallo staff del premier. E «positivi» sono anche i contenuti su cui si articola il manifesto del presidente del Consiglio Ue: quel riferimento ai «passi audaci» da compiere verso occupazione e crescita, l'apertura sull'utilizzo dei margini di flessibilità già presenti nelle regole europee in presenza di sforzi riformatori dei Paesi. «Sono le cose che abbiamo sempre chiesto», dicono uomini vicini al premier italiano: «Non abbiamo mai chiesto nuove regole o deroghe, abbiamo sempre chiesto di cambiare mentalità nell'applicazione delle regole esistenti». Un nuovo clima confermato dalle parole del portavoce di Angela Merkel, che ha aperto ad un utilizzo "flessibile" del patto di stabilità. Un risultato che per gli uomini del governo è possibile «grazie alla credibilità ottenuta dall'Italia: per il risultato elettorale, ma soprattutto per lo sforzo riformatore messo in campo. Abbiamo dimostrato che manteniamo gli impegni presi, che vogliamo cambiare il nostro Paese, e il risultato è una statura politica considerevole non solo all'interno del Pse ma di tutta la comunità europea».

Un «protagonismo diverso», è la formula usata, con riferimento a quando l'Italia era protagonista sì, ma in negativo. Un protagonismo che potrebbe concretizzarsi anche nella squadra che guiderà la Ue per il prossimo quinquennio: prima di dare il via libera a Juncker alla guida della Commissione e alla conferma di Schulz alla presidenza dell'Europarlamento, l'Italia chiede di chiudere tutto il 'pacchetto', e quindi anche il presidente del Consiglio Ue, 'Mr Pesc' e il presidente dell'Eurogruppo. E fonti italiane spiegano, nel linguaggio della diplomazia, che «se l'Italia fosse chiamata a fare la sua parte, guarderemmo con interesse al ruolo di Alto rappresentante». Con il nome già individuato: «Federica Mogherini - spiegano fonti di governo - ha una fitta rete di relazioni in tutta Europa, è stata la protagonista dell'ingresso del Pd nel Pse, ed incarnerebbe quella spinta al rinnovamento che l'Italia vuole portare in Europa».
Partita ancora difficile, riconoscono fonti italiane, ma che potrebbe andare a buon fine, magari già al Consiglio di giovedì: «C'è una Ue più consapevole dei suoi suoi problemi e delle sfide che ha di fronte. Se si riuscisse a presentare una squadra nuova, un 'pacchetto completo' non solo frutto del 'Cencelli europeo' ma che dia il senso di un rinnovamento, sarebbe un fattore molto positivo».