Bonino: «Siria? UE ingloriosa»
«Non è gloriosa», dal punto di vista istituzionale europeo, l'incapacità dimostrata dal Consiglio Affari esteri dei Ventisette di trovare una posizione comune sulla Siria, anche se è stato limitato il danno del mancato accordo, che non avrà conseguenze immediate sul terreno
BRUXELLES - «Non è gloriosa», dal punto di vista istituzionale europeo, l'incapacità dimostrata dal Consiglio Affari esteri dei Ventisette di trovare una posizione comune sulla Siria, anche se è stato limitato il danno del mancato accordo, che non avrà conseguenze immediate sul terreno. Lo ha affermato oggi a Bruxelles il ministro degli Esteri Emma Bonino, parlando con i cronisti al termine di un incontro a porte chiuse con gli europarlamentari italiani. Per Bonino, sono responsabili di questo fallimento le «rigidità veramente notevoli» dei due fronti di paesi membri contrapposti, i favorevoli e i contrari a rifornire di armi le forze dell'opposizione al regime di Assad, e in parte anche il ruolo poco incisivo svolto dall'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, che ha presentato diverse opzioni invece di mettere sul tavolo una proposta e sostenerla con determinazione.
ASHTON POCO INCISIVA - La notte scorsa, attorno a mezzanotte, dopo più di 12 ore di negoziati i ministri degli Esteri dei Ventisette hanno deciso di rinnovare per un anno tutte le sanzioni economiche contro il regime di Assad; cadrà invece alla sua scadenza, il 31 maggio, l'embargo Ue sulle forniture belliche alle fazioni in lotta in Siria, ma gli Stati membri si sono impegnati a non effettuare alcun invio di armi fino al al primo agosto prossimo, in attesa di un rapporto della Ashton.
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