25 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Internet

Google, altro fronte con l'Europa sulle ricerche di lavoro

Questa volta i fari sono puntati sulla funzione per cercare lavoro chiamata «Google for Jobs». Per il momento non si sa nulla sulle tempistiche

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Logo di Google Foto: ANSA

NEW YORK - Dopo avere subito multe per complessivi 9,5 miliardi di dollari nell'Unione Europea, Google è finita di nuovo nel mirino di Bruxelles. Questa volta i fari sono puntati sulla funzione per cercare lavoro chiamata «Google for Jobs». Il dubbio della commissaria Margrethe Vestager, il cui mandato scadrà a ottobre, è che quella funzione pecchi delle stesse pratiche anticompetitive del servizio di shopping per cui Google fu multato nel 2017 dalla Ue per 2,7 miliardi. In pratica si teme che Google dia priorità agli annunci propri nei risultati di ricerca.

Per il momento non si sa nulla sulle tempistiche

«Stiamo studiando se la stessa cosa sia successa in altre parti delle attività di Google, come il business delle ricerca di lavoro chiamato Google for Jobs», ha detto Vestager ieri in un discorso alla Business Forum of the German Ambassadors' Conference di Berlino (Germania) pubblicato sul sito della Commissione Ue. Un portavoce della Commissione Ue ha confermato a Cnbc che un'inchiesta preliminare su Google for Jobs è in corso ma non ha voluto commentare sulla sua tempistica né sul suo esito.

La richiesta di 23 siti di annunci di lavoro europei

Un portavoce di Google ha fatto sapere che «trovare lavoro può essere difficile quindi lavoriamo con chi offre lavoro per creare una migliore esperienza su Search. Chiunque offre lavoro - da un datore di lavoro individuale a piattaforme di annunci - può usare questa funzione e molti di loro hanno visto un aumento significativo del numero di domande di lavoro ricevute. Dal lancio, abbiamo compiuto varie modifiche per tenere conto dei feedback dell'Europa». L'inchiesta, seppur ancora in fase preliminare, sembra sia scattata su richiesta di 23 siti di annunci di lavoro europei. Hanno scritto una lettera a Vestager chiedendo un'inchiesta formale sospettando pratiche anticompetitive.