28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
L'esempio di Singapore

Circular Economy, dagli scarti città più intelligenti

Si stima che l´implementazione del modello dell'economia circolare a scala europea possa comportare un risparmio in termini di costi di produzione di 1.800 miliardi annui fino al 2030.

RIMINI - Numerosi sono gli ambiti, nell´amministrazione delle città, in cui la Circular Economy può portare a benefici. In Europa esistono già numerosi esempi di città che hanno coniugato il recupero degli scarti alla migliore vivibilità all’interno dell’agglomerato urbano per i cittadini. Pensate, per esempio, ad Amsterdam con il city planning basato su principi di circolarità; oppure Hannover con il progetto zero rifiuti e design sostenibile.

Ridefinire il modello di città
«Una Smart City può essere intesa come una città o una comunità in cui le istituzioni pubbliche, i cittadini, il mondo delle imprese e quello della ricerca si alleano nello sforzo di migliorare la qualità della vita urbana, attraverso soluzioni integrate, sostenibili e tecnologicamente avanzate - spiega il professor Gian Marco Revel dell’Università Politecnica delle Marche - Il necessario coinvolgimento di tutti gli assi secondo i quali possiamo declinare lo sviluppo intelligente, richiede un modello con cui ridefinire le modalità di crescita delle nostre società: l´economia circolare soddisfa pienamente questa esigenza».

Smart City e Circular Economy
Con la Circular Economy si interviene contemporaneamente sulle modalità di produzione e consumo, sul ciclo dei rifiuti, sulla necessità di creare un sistema di incentivi e disincentivi e di labelling. Questo automaticamente implica il coinvolgimento diretto delle quattro eliche di una città urbana: istituzioni, cittadini, imprese e università-centri di ricerca, con effetti positivi su ambiente, economia (sia dal punto di vista della creazione di imprese che del mantenimento o della crescita dei livelli occupazionali), coesione sociale e qualità della vita.

Più 160mila posti di lavoro
Si stima che l´implementazione del modello dell´economia circolare a scala europea possa comportare un risparmio in termini di costi di produzione di 1.800 miliardi annui fino al 2030, un aumento del reddito disponibile delle famiglie fino a 11 punti percentuali rispetto allo scenario di sviluppo attuale, o di 7 punti percentuali in termini di PIL, un incremento di 160.000 posti di lavoro. «Esempi importanti sono già in opera - conclude il professor Revel - come nel caso di Singapore, dove l´amministrazione comunale paga per l´illuminazione pubblica un servizio più che un prodotto: Philips installa e manutiene i led, che a fine ciclo vengono ritirati, sostituiti e riciclati nel ciclo produttivo».

L’esempio di Singapore
Una città citata che da tempo ha un’idea fissa: quella di diventare la città globale del futuro, un punto di riferimento nella regione asiatica. E non è un caso se proprio in questa città vi siano delle innovazioni che hanno dell’incredibile. Come i Supertrees, giganteschi alberi artificiali che imprigionano energia solare, e poi le luci della Marina Bay, la facciata verde del condominio Tree House e tutta una serie di meraviglie che lasciano a bocca aperta il turista, non ultima la sperimentazione di droni volanti al posto dei camerieri in una catena di ristoranti.  Singapore, la città più visitata nel 2015, in pochi decenni è diventata la seconda economia più competitiva al mondo, con il nono Pil pro capite, un milionario ogni 36 abitanti e l’università migliore tra quelle nate negli ultimi 50 anni.  A livello innovativo la soluzione è stata riempire la città di sensori e connetterla tecnologicamente per poter fornire servizi migliori, dalla sanità alla casa ai trasporti. Singapore ha puntato molto, inoltre, sulla formazione: i bambini, infatti, crescono a pane, codici e robotica. Iniziative come Code@SG puntano a sviluppare una mentalità tecnologica attraverso club, gare e programmi vari, come «Code fur fun», che insegna ai bambini a creare animazioni.