Migranti, il voltafaccia di Macron all'Italia. Ma nel 2011 fu la Francia a dare inizio al caos libico
L'Europa ha chiesto all'Italia di non chiudere i porti e le ha promesso che non sarà lasciata sola. Ma tra le tante (vuote) dichiarazioni di solidarietà c'è stato anche chi ha messo subito in chiaro le cose
BRUXELLES - La Commissione europea ha invitato oggi l'Italia a non bloccare l'accesso ai propri porti alle imbarcazioni straniere con a bordo i migranti, prima di averne discusso con gli altri Stati europei e con le organizzazioni umanitarie che operano nel Mediterraneo, dicendosi pronta a «sostenerla nelle discussioni sulla cooperazione regionale degli sbarchi». «Capiamo le preoccupazioni d'Italia e sosteniamo il suo appello perchè la situazione cambi - ha detto oggi un portavoce della Commissione, Natasha Bertaud - ma ogni cambiamento politico dovrebbe prima essere discusso con gli altri Stati membri e comunicato anche alle ong per dare loro il tempo di prepararsi».
Aiuti finanziari
La Commissione ha lasciato intendere che le preoccupazioni di Roma saranno oggetto di un'approfondita discussione tra i Paesi membri al vertice dei ministri dell'Interno in programma il 6 luglio a Tallinn, in Estonia: «Noi siamo pronti ad aumentare il nostro sostegno all'Italia, in particolare con un ulteriore aiuto finanziario». E la Commissione chiederà a «tutti gli Stati membri di raddoppiare i propri sforzi» a fronte della situazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale. «Sosterremo l'Italia nelle discussioni sulla cooperazione regionale sugli sbarchi», ha concluso.
Italia non va lasciata sola
«L'Italia non deve essere lasciata sola» ad affrontare l'emergenza migranti. Questo è anche il pensiero del ministro degli Esteri danese Anders Samuelsen, espresso durante una conferenza stampa congiunta con il ministro Angelino Alfano al termine di un incontro tenuto stamane alla Farnesina. Alla domanda se il suo Paese intende contribuire concretamente all'emergenza migranti che sta affrontando l'Italia, il capo della diplomazia danese ha detto: «La situazione è davvero difficile, (...) e noi tutti dobbiamo darci da fare, insieme, per fare di più rispetto il problema dei rifugiati e non lasciare l'Italia da sola».
Contesto europeo
Non si tratta di arrivare a un intesa «bilaterale» tra Italia e Danimarca o con altri Paesi, perchè la questione va affrontata in «un contesto europeo», come ha detto il titolare della Farnesina. «Non siamo entrati nell'ambito delle promesse (...) che riguardino specificatamente un negoziato bilaterale su questi argomenti. Abbiamo affrontato la situazione dal punto di vista della sua gravità, della sua grandezza e io sono sicuro che nei limiti delle sue possibilità la Danimarca, questo Paese amico, farà tutto ciò che è possibile fare. Ma non in un contesto bilaterale ma in un contesto europeo che quello che con maggior efficacia si può portare a risultati».
Macron frena
Anche Angela Merkel promette all'Italia che «Aiuteremo l'Italia ci sta proprio a cuore questa necessità», dice la cancelliera tedesca Angela Merkel. A frenare ci pensa invece il presidente francese Emmanuel Macron, nonostante sia stato il suo stesso Paese, nel 2011, a dare inizio a quella sciagurata guerra in Libia che ha dato il via all'emergenza migratoria degli ultimi anni. «Noi sosteniamo l'Italia e la Francia deve fare la sua parte sull'asilo di persone che vogliono rifugio. Poi c'è il problema di rifugiati economici, e questo non e' un tema nuovo: l'80% dei migranti che arrivano in Italia sono migranti economici. Non dobbiamo confondere». Del resto, proprio in questi giorni la Francia fa di tutto per blindare la frontiera di Ventimiglia, dove, come ormai accade puntualmente ogni anno con l'inizio dell'estate, i migranti tentato di aggirare il regolamento di Dublino e arrivare in Francia. Francia che, come dimostra il suo Presidente, non è disposta ad arretrare di un millimetro.
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