19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Con ridotto ruolo Gb, Usa puntano a rafforzare legami con Germania

Brexit, la Nato si indebolisce? Gli Usa corrono ai ripari e puntano su... Berlino

Con l'uscita del Regno Unito dall'Ue, per scongiurare un indebolimento della Nato Washington sta già correndo ai ripari, e puntando sulla Germania

WASHINGTON - La decisione del Regno unito di uscire dall'Unione europea potrebbe avere gravi ripercussioni anche sull'Alleanza atlantica. Più che il reale apporto finanziario e operativo della Gran Bretagna in ambito Nato, a cambiare sarebbe la tradizionale sponda di Washington in Europa, con Berlino pronta a raccogliere da Londra il testimone di principale partner statunitense nel Vecchio continente.

Non cambierà nulla?
Subito dopo il voto che ha sancito la vittoria dei sostenitori della Brexit, la Casa Bianca ha voluto sottolineare che nulla cambierà nei tradizionali rapporti tra Washington e Londra. «Una cosa che non cambierà è il rapporto speciale che esiste tra le nostre due nazioni», ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Ma intanto il segretario di Stato Usa John Kerry è partito per l'Europa: a Roma ha incontrato l'omologo italiano Paolo Gentiloni (e il premier israeliano Benjamin Netanyahu) ed ha avuto un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio Matteo Renzi, mentre oggi e a Bruxelles (per incontrare tra gli altri Lady Pesc, Federica Mogherini) e poi Londra, per discutere delle prospettive di uscita della Gran Bretagna dall'Ue dopo la vittoria del Leave al referendum del 23 giugno.

Consolidamento dei rapporti
Una missione che, con ogni probabilità, servirà agli Stati uniti per rafforzare il tentativo Usa - già avviato da tempo - di consolidare i rapporti con le principali potenze europee, Germania, Francia e Italia, a fronte di una possibile diminuzione dell'influenza britannica nella regione e in modo da ricevere rassicurazioni su stabilità, sicurezza e prosperità dell'Europa post Brexit.

Obiettivo Berlino
Ma sarebbe chiaramente Berlino l'obiettivo principale di Washington. «La famosa domanda di Henry Kissinger su 'Chi devo chiamare in Europa?' è stata ora risolta. La risposta è che noi chiameremo l'ufficio della cancelleria tedesca. Ciò significa che dobbiamo investire nel rapporto con la Germania», ha spiegato Nicholas Burns, ex alto funzionario del dipartimento di Stato dell'amministrazione di George W. Bush, ora consigliere per la campagna presidenziale di Hillary Clinton. «La Gran Bretagna ci ha presentato all'Ue e ha introdotto l'Ue a noi, giocando un ruolo pragmatico. Ma gran parte di questo finirà», ha aggiunto Burns.

La spalla inglese sarà più debole
Il segretario generale dell'Alleanza atlantica, subito dopo il referendum, ha spiegato che la Gran Bretagna «resterà un alleato forte e impegnato della Nato e continuerà a giocare un ruolo di primo piano nella nostra Alleanza». «Oggi, mentre affrontiamo più instabilità e incertezza, la Nato è ancora più importante come piattaforma per la cooperazione tra gli alleati europei e tra l'Europa e l'America», ha commentato. Tuttavia, secondo ex comandante supremo della Nato, Jim Stavridis, «gli Stati Uniti devono affrontare il fatto che il Regno Unito sarà probabilmente meno di un partner efficace e affidabile sulla scena internazionale». «Il rapporto tra Stati uniti e Regno unito sta per cominciare ad essere un po' meno speciale, purtroppo» ha insistito.

Germania sempre più al centro
C'è - sottolinea oggi il Financial Times - anche un ampio riconoscimento dell'importanza che la Germania è destinata ad avere nel prossimo futuro, proprio a spese del Regno unito. «Noi ora lavoriamo per rafforzare il nostro rapporto con la Germania, dato che l'influenza del Regno Unito nell'Ue si è notevolmente ridotta. E un regno unito più isolato riduce la sua importanza a Washington», ha spiegato Brendan Boyle, membro del Congresso democratico della Pennsylvania. 

Compromessi
Certamente, per un'intesa che funzioni pienamente, Washington e Berlino dovranno venirsi incontro e limare alcune differenze, ad esempio sulla politica di bilancio e il ruolo dell'austerità in Europa. E poi, ovviamente, nel campo della sicurezza, area di principale operatività dell'Alleanza atlantica. Con la sua reticenza a dispiegare i propri militare in operazioni all'estero, nel dopoguerra Berlino si è smarcata dalla tradizionale posizione interventista americana. Ma «adesso la Germania sta cambiando», ha sottolineato Mike Turner, senatore dell'Ohio. «C'è maggiore pressione sulla Germania e sulla sua membership nella Nato».

Difficoltà
Perché se è vero che gli Stati uniti guardano a Berlino come nuovo alleato forte in Europa, è altrettanto chiaro che la posizione attendista della Germania potrebbe spingere Washington a cercare altri appoggi in Europa. Nel corso degli ultimi due anni - ricorda ancora il Financial Times - gli Usa hanno lavorato a più stretto contatto con la Francia in materia di sicurezza. E anche l'Italia - già ampiamente apprezzata per il suo impegno per la pace e la stabilità in numerose aree di crisi - ha cominciato a godere di una più alta considerazione nelle stanze dei bottoni statunitensi, in particolare per il suo rilevantissimo ruolo per la stabilizzazione della crisi libica.

(Fonte Askanews)