24 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Politiche europee

Oggi il vertice UE su immigrazione, «Brexit», energia e banche

Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, arriverà alla riunione dopo aver partecipato al tradizionale pre-vertice dei leader appartenenti al Partito dei Socialisti europei e dopo un incontro bilaterale con il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e uno con il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.

BRUXELLES - Si svolge oggi, a partire dalle 16, e venerdì mattina, fino alle 13, l'ultimo Consiglio europeo del 2015, e uno dei pochi già programmati da tempo e non convocati d'urgenza per far fronte alle diverse crisi che sta affrontando l'Ue. Il vertice sarà dedicato in gran parte, ancora una volta, alla crisi migratoria.
Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, arriverà alla riunione dopo aver partecipato al tradizionale pre-vertice dei leader appartenenti al Partito dei Socialisti europei (Pse) e dopo un incontro bilaterale con il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e uno con il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.

Guardie di frontiera «federali»
Sul tema dell'immigrazione, la discussione fra i capi di Stato e di governo sarà focalizzata su tre punti: l'attuazione concreta, che continua a essere carente, delle misure già concordate finora; il controllo delle frontiere esterne dell'area Schengen, su cui c'è oggi un'enfasi molto maggiore che in passato; e il nuovo pacchetto di misure presentate ieri dalla Commissione europea, in particolare per quanto riguarda la proposta di creare un vero e proprio corpo europeo di guardacoste e guardie di frontiera, in grado di intervenire ai confini esterni di Schenghen in caso di crisi mal gestita dallo Stato membro responsabile (e anche in assenza del suo consenso).
Nonostante il fatto che nella bozza di conclusioni questo punto sia appena menzionato, è proprio sulle guardie di frontiera «federali» che potrebbe esserci la discussione più accesa, viste le implicazioni pesanti in termini di cessione di sovranità in un campo tradizionalmente di esclusiva competenza nazionale.
Per l'Italia, ed è quello che probabilmente dirà Renzi, il problema non è tanto se si debba o no operare questo trasferimento di sovranità all'Ue, ma il contesto in cui questo avverrebbe: la «federalizzazione» sarebbe accettabile e positiva se, oltre che riguardare l'arrivo dei migranti alle frontiere esterne, fosse applicata anche nella successiva fase della gestione dei flussi di rifugiati, che oggi è ancora governata dalla logica dell'«ognuno per sé» del regolamento di Dublino. Dunque, bene guardacoste e guardia di frontiera dell'Ue, ma si faccia anche una riforma profonda del sistema di Dublino, a partire dalla proposta in questo senso che la Commissione europea dovrebbe presentare a marzo.

La questione del «Brexit»
In serata, durante la cena, verrà affrontata la questione del negoziato con il Regno Unito (la cosiddetta «Brexit»), ormai matura per essere discussa dal Consiglio europeo, dopo la lettera con cui il premier britannico David Cameron ha precisato i punti su cui chiede di modificare le regole comunitarie attuali come altrettante condizioni per restare nell'Ue. La questione più difficile da risolvere, in questo contesto, è la richiesta inglese di sospendere per i primi quattro anni il welfare e tutti i benefici sociali per i cittadini dell'Ue che risiedono e lavorano nel Regno Unito, con una pesante (e inaccettabile) discriminazione nei loro riguardi, rispetto ai britannici.

(con fonte Askanews)