28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Ora tutto a rischio

Scambi economici Russia-Turchia in 24 ore dall'età dell'oro a un buco nero

Alla fine del 2014 il volume degli investimenti reciproci nelle rispettive economie ha superato i 20 miliardi di dollari, secondo i dati dell'ufficio stampa del Cremlino. Ma oggi è allarme sulle prime pagine dei quotidiani finanziari russi, perchè dopo l'attacco al Su-24 e l'ira di Putin, tutto rischia di finire in un buco nero.

MOSCA - Il jet da combattimento russo abbattuto dalla Turchia potrebbe diventare l'aereo più caro della storia. Le conseguenze dello schianto, come ha detto Vladimir Putin, sarranno «molto gravi» e non potranno che influenzare i rapporti econonomici di due Paesi, sinora partner strategici in molti settori. In primis quello energetico con il progetto di gasdotto Turkish Stream. Alla fine del 2014 il volume degli investimenti reciproci nelle rispettive economie ha superato i 20 miliardi di dollari, secondo i dati dell'ufficio stampa del Cremlino. Ma oggi è allarme sulle prime pagine dei quotidiani finanziari russi, perchè dopo l'attacco al Su-24 e l'ira di Putin, tutto rischia di finire in un buco nero.

Per il turismo il biglietto più caro
La Turchia per 13 anni è stata la principale destinazione dei turisti da Mosca. Nel 2014 l'hanno scelta in 3,3 milioni. Nella prima metà del 2015, poco oltre il milione, con un 26% in meno rispetto all'anno precedente. Ma i numeri erano destinati a risalire sino all'80% in seguito allo stop ai voli verso l'Egitto per l'abbattimento dell'Airbus A321 sul Sinai. Circa il 30% dei clienti aveva già accettato di cambiare i pacchetti acquistati per una direzione alternativa all'Egitto, e la maggior parte di loro aveva scelto le coste turche. E ora?

Stop sulla strada dell'energia
«La crisi nei rapporti tra Russia e Turchia influenzerà direttamente i progetti comuni e la prima vittima potrebbe essere il gasdotto Turkish Stream», scrive Kommersant. «Sotto minaccia potrebbero essere anche la costruzione di centrali nucleari per Rosatom. In particolare la centrale nucleare Akkuyu, che dovrebbe diventare la prima in Turchia. La sua costruzione è stimata per 22 miliardi di dollari. Le parti hanno già firmato tutti gli accordi necessari, quindi la cancellazione completa del progetto sembra improbabile». Un altro punto di domanda è il passaggio delle navi russe attraverso lo stretto dei Dardanelli, anche se il transito è regolato da accordi internazionali e può essere limitato soltanto in caso di guerra con la Turchia. La stessa Turchia è fortemente dipendente dal gas russo, ma secondo le fonti di Kommersant questo tipo di pressione non sarà esercitata immediatamente.

La fine di fiorenti rapporti commerciali
In serio pericolo anche i rapporti commerciali che sinora si mostravano fiorenti, nonostante il difficile periodo. La Russia è il secondo più grande partner del commercio estero della Turchia. A sua volta, la Turchia è al sesto posto (quinto per esportazione e tredicesimo per le importazioni). Nel 2014, il volume del commercio bilaterale ha raggiunto 31,1 miliardi di dollari, in calo rispetto al 2013. Poi per una serie di fattori oggettivi (calo dei prezzi dell'energia, condizioni finanziarie ed economiche mondiali sfavorevoli) nei primi 9 mesi di quest'anno il volume è diminuito del 23,4% (17,7 miliardi di dollari). La Turchia resta comunque il secondo più grande acquirente (dopo la Germania) di gas naturale e la quota della Russia è di circa il 70%.

Tempi duri per i costruttori turchi in Russia
Sembra un mercato di nicchia, ma vale miliardi: è significativa la presenza di compagnie di costruzione turche in Russia. Solo nel quadro dei preparativi per le Olimpiadi a Sochi, si sono aggiudicati contratti del valore di oltre 3 miliardi di dollari. Ora si pone un grande punto interrogativo sul futuro anche perchè secondo esperti sentiti da askanews si attiverà una propaganda negativa nei confronti del business turco.

Problemi spaziali
Oltre alla cooperazione nel settore delle alte tecnologie, ci sono anche collaborazioni che riguardano il programma satellitare turco. Il 16 ottobre di quest'anno è avvenuto il lancio grazie a un razzo vettore russo del secondo satellite di telecomunicazioni turco «Turksat-4B». Il 15 febbraio 2014 da Baikonur è stato lanciato il satellite «Turksat-4A».