20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Per Berlino forse in corso terza intifada

Tredicenne palestinese ucciso in scontri in Cisgiordania

Un ragazzino palestinese di 13 anni è stato ucciso dall'esercito israeliano negli scontri proseguiti anche oggi in Cisgiordania e a Gerusalemme est dove nella Città vecchia è stato vietato l'accesso ai palestinesi

GERUSALEMME - Un ragazzino palestinese di 13 anni è stato ucciso dall'esercito israeliano negli scontri proseguiti anche oggi in Cisgiordania e a Gerusalemme est dove nella Città vecchia è stato vietato l'accesso ai palestinesi. Abdel Rahman Abdallah è stato colpito da un proiettile al petto nei pressi di Betlemme, ha annunciato la polizia e la Mezzaluna rossa palestinesi. E' il secondo teenager palestinese a morire nei violenti scontri in 24 ore in Cisgiordania dopo Huzeifa Othman Suleiman, 18 anni, ucciso ieri a Tulkarem. Centinaia di persone hanno assistito ai funerali nel suo villaggio di Balaa. «Non è il primo martire e non sarà l'ultimo», ha detto il padre Othman Suleiman all'Afp «ma è morto per la patria».

Nuova intifada?
Da parte israeliana, quattro persone sono state uccise da giovedì, due a colpi d'arma da fuoco in Cisgiordania e altre due accoltellate nella Città vecchia di Gerusalemme. La Cisgiordania e Gerusalemme est sono teatro dalla fine della settimana scorsa di violenti scontri che ricordano le intifada del 1987 e del 2000. Martin Schaefer, portavoce del ministero degli Esteri di Berlino, ha apertamente invocato il pericolo di una nuova intifada. Il governo tedesco è profondamente preoccupato «che quello che si sta svolgendo sotto i nostri occhi sia qualcosa di paragonabile ad una nuova intifada», ha esclamato.

Nuovi scontri
Nuovi scontri sono stati registrati in dei villaggi vicini a Ramallah, nella polveriera cisgiordana d Hebron e nel campo di Jalazun. Decine di palestinesi, spesso molto giovani, talvolta anche dei bambini, lanciano pietre e cocktail Molotov sui soldati israeliani che rispondono ormai sempre più sistematicamente sparando dei proiettili veri.  Una cinquantina di studenti, con tanto di cartelle addosso, hanno sfidato i soldati di Tsahal a sassaiole al checkpoint di Bet El, vicino a Ramallah. Gli scontri hanno già causato 150 feriti palestinesi in 48 ore, secondo la Mezzaluna rossa. Il Primo ministro israeliano ha promesso di inasprire la risposta. Israele lotterà «fino alla morte contro il terrorismo palestinese». Ha ordinato le demolizioni di case appartenenti agli autori degli attentati o alle loro famiglie. Netanyahu è sotto la pressione da alcuni membri del suo governo, uno dei più a destra della storia di Israele, che lo criticano e gli chiedono una nuova colonia per dare una lezione ai palestinesi.

(con fonte Askanews)