20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Ong: uccisi 12 jihadisti nell'attacco

Putin: abbiamo colpito la capitale dell'Isis

La Russia ha affermato oggi di aver colpito ieri il centro del potere dello Stato islamico (Isis) in Siria, mentre il presidente Vladimir Putin ha respinto le critiche crescenti degli Occidentali, secondo i quali i raid delle forze di Mosca stanno scegliendo i loro obiettivi in funzione del mantenimento al potere del presidente Bashar al Assad e non per sconfiggere il Califfato

MOSCA - La Russia ha affermato oggi di aver colpito ieri il centro del potere dello Stato islamico (Isis) in Siria, mentre il presidente Vladimir Putin ha respinto le critiche crescenti degli Occidentali, secondo i quali i raid delle forze di Mosca stanno scegliendo i loro obiettivi in funzione del mantenimento al potere del presidente Bashar al Assad e non per sconfiggere il Califfato.

Obiettivo provincia di Raqqa
I velivoli russi hanno colpito per la prima volta ieri la provincia di Raqqa, considerata la «capitale» dell'Isis. L'ha riferito il ministero della Difesa di Mosca, poco prima dell'arrivo di Putin a Parigi per colloqui col presidente francese Francois Hollande e della cancelliera tedesca Angela Merkel. Bombardieri Sukhoi SU-34 hanno puntato contro un posto di comando camuffato a sud-ovest della città di Raqqa e un «campo d'addestramento» del gruppo jihadista, 70 km più a est, secondo il ministero. Questi attacchi hanno ucciso almeno 12 jihadisti, a quanto riferisce l'Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo (Osdh).

Le accuse occidentali
L'annuncio viene dopo le accuse piovute da Washington e dai suoi alleati occidentali. Francia, Germania, Qatar, Arabia saudita, Turchia, Gran Bretagna e Stati uniti hanno inoltre emesso una dichiarazione congiunta nella quale definiscono l'intervento delle forze di Mosca una «nuova escalation» che rischia di «attizzare l'estremismo e la radicalizzaizone» in Siria. «Domandiamo alla Federazione russe di mettere immediatamente fine ai loro attacchi contro l'opposizione e la popolazione civile siriana e di concentrare gli sforzi sulla lotta contro il Daesh (Isis nell'acronimo arabo, ndr.)» hanno scritto i goveroi di questi paesi.

Nodo Assad
Il nodo della questione è la permanenza al potere di Assad, che è considerato dagli Usa un «tiranno». Putin, invece, afferma che non sarà possibile sconfiggere l'Isis senza un coinvolgimento di Assad, che dovrebbe essere anche parte di una soluzione negoziata. Putin, dal canto suo, ha rovesciato l'accusa sulla stessa Francia, a sua volta intervenuta con raid aerei in Siria in nome di una «legittima difesa», a dire del presidente russo, non supportata dai fatti perché «non ci sono prove» che fossero in preparazione attentati contro Parigi. Il leader del Cremlino ha incontrato Hollande oggi all'Eliseo. Un tentativo «per ravvicinare le loro posizioni» sulla Siria. I due si sono stretti la mano e si sono ritirati per più di un'ora a discutere. In seguito il presidente russo incontrerà anche Merkel, prima di un summit relativo al conflitto in Ucraina, che era in programma da prima che i Sukhoi solcassero i cieli del Medio Oriente.

Conflitto senza fine
Il conflitto siriano si sta allargando. Scoppiato nel 2011, è già costato la vita a qualcosa come 240mila persone, oltre a provocare una crisi umanitaria con circa 4 milioni di persone in fuga nei paesi vicini e in Europa. Di fronte all'avanzata dello Stato islamico, gli Usa e una coalizione di 60 paesi hanno iniziato a lanciare attacchi contro i jihadisti. Recentemente la Turchia e la Francia hanno cominciato recentemente a colpire. Ora la Russia, con circa 50 aerei, ha messo tutto il suo peso nel conflitto. L'intervento, secondo quanto ha riferito oggi il presidente della Commissione esteri della Duma (camera bassa del Parlamento russo) Alexei Pushkov, durerà «da tre a quattro mesi». Al gine di coordinare le operazioni in modo da evitare incidenti tra loro, Washington e Mosca hanno avuto giovedì una prima riunione tecnico-militare in videoconferenza. Non è filtrato nulla e «non è stato fissato alcun appuntamento», ha riferito il Dipartimento alla Difesa Usa. Ma il segretario di Stato John Kerry ha parlato di altre discussioni russo-americane «nei prossimi giorni».

(con fonte Askanews)