29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Temi principali: rifugiati, Grecia, euro, clima, Gb e Ucraina

Bruxelles in attesa del discorso di Juncker

Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Junker, terrà oggi a Strasburgo, davanti alla plenaria del Parlamento europeo, il suo primo discorso sullo stato dell'Unione

STRASBURGO (askanews) - Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Junker, terrà oggi a Strasburgo, davanti alla plenaria del Parlamento europeo, il suo primo «discorso sullo stato dell'Unione», un appuntamento annuale con le grandi sfide che deve affrontare l'Ue, che era stato introdotto qualche anno fa dal suo predecessore José Manuel Barroso, sulla falsa riga del tradizionale discorso «State of the Union» che i presidente statunitensi fanno davanti al Congresso da molti anni.

La crisi migratoria sotto la lente di ingrandimento
Al centro del discorso di Junker vi sarà naturalmente l'attuale crisi dei rifugiati, per la quale il presidente della Commissione si presenta davanti all'europarlamento ben preparato, visto che sarà quella la prima occasione di presentare l'articolato pacchetto di misure che l'Esecutivo comunitario ha già approvato ieri sera. Molto attesa, in particolare, è la proposta di creare un meccanismo permanente per la ridistribuzione fra tutti gli Stati membri dei rifugiati arrivati nei paesi di primo ingresso per i flussi migratori (in particolare Italia e Grecia e, recentemente, anche Ungheria), meccanismo che scatterebbe automaticamente nel momento in cui si verificassero aumenti improvvisi e cospicui degli arrivi, come nella crisi attuale. Oltre a questo, il pacchetto conterrà anche una nuova misura di «relocation» d'emergenza, con la ripartizione negli altri paesi membri di 120mila nuovi rifugiati arrivati in Italia, Grecia e Ungheria, in aggiunta ai 40mila già decisi a maggio per i richiedenti asilo giunti in Italia (24mila) e Grecia (16mila). Inoltre, Junker presenterà anche una proposta per facilitare e velocizzare il rimpatrio dei migranti economici, che non hanno titolo all'asilo, e una lista dei cosiddetti «paesi sicuri», ovvero degli Stati di provenienza che non sono a rischio per l'incolumità e i diritti umani dei migranti, che possono quindi essere rinviati a casa senza violare la Convenzione di Ginevra (la lista conterrà, in particolare, tutti i paesi candidati all'adesione all'Ue).

Difesa del metodo comunitario
Ci si attende che Junker difenda fortemente il metodo comunitario e la necessità di una politica comune Ue dell'immigrazione e dell'asilo, così come prevede il Trattato di Lisbona, di fronte alle pretese di alcuni paesi dell'Est (in particolare i quattro del gruppo di Visegrad: Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia) di mantenere a livello nazionale tutte le decisioni riguardanti l'accoglienza dei rifugiati e le misure relative agli immigrati irregolari, senza «prendere ordini» da Bruxelles.

Grecia e Ue
Oltre all'emergenza rifugiati, Junker tornerà ovviamente a parlare della Grecia, una vicenda che per ora non apre più le prime pagine dei giornali, ma che ha tenuto per molti mesi sotto tensione l'Ue, e che potrebbe non essere affatto risolta, vista anche l'imminenza delle elezioni anticipate politiche nel Paese. Secondo quanto si apprende, il presidente della Commissione cercherà di legare la difficile esperienza della crisi greca, e le lezioni che se ne possono trarre al dibattito che Bruxelles vuole rilanciare molto presto sul «futuro dell'Unione economica e monetaria», con le riforme e un calendario di misure concrete che verranno proposte nel cosiddetto «rapporto dei cinque presidenti» (della Commissione, della Bce, dell'Eurogruppo, del Parlamento europeo e Consiglio europeo).

Cambiamento climatico
Un'altra priorità che Junker affronterà nel suo discorso sarà quella della lotta al cambiamento climatico, in vista della conferenza Onu di Parigi che si terrà a dicembre. L'appuntamento di Parigi dovrebbe segnare una svolta nell'azione dell'Ue e di tutti i partner internazionali riguardo alle misure di riduzione delle emissioni climalteranti nei prossimi decenni, in modo da rispettare l'obiettivo di limitare l'aumento globale della temperatura terreste a non più di 2 gradi centigradi entro la fine del secolo.

Brexit
Il presidente della Commissione affronterà anche la questione della richiesta del governo britannico di rinegoziare le condizioni della permanenza del Regno Unito nell'Ue, in vista del referendum che il premier di Londra, David Cameron, ha promesso di tenere entro il 2017.

Crisi internazionali
Infine, proiettando lo sguardo all'esterno dell'Unione, Junker parlerà probabilmente delle crisi in corso in Medio Oriente, Africa e soprattutto, del conflitto in Ucraina fra i separatisti filorussi e il governo di Kiev, con tutte le conseguenze che questo ha nei rapporti con Mosca.