Il pugno duro della Merkel: niente sconti alla Grecia di Tsipras
La cancelliera tedesca Angela Merkel stronca in toto la possibilità di nuovi tagli al debito greco, dopo la porta in faccia alla Troika del ministro delle Finanze greco. Alexis Tsipras rassicura: «Rispetteremo le scadenze, ma serve tempo».
BERLINO - «C'è già stato un condono volontario del debito da parte dei creditori privati: le banche hanno già cancellato miliardi del debito greco. Non vedo una nuova cancellazione del debito». Non lascia spazio ad alcun dubbio, la dichiarazione della cancelliera tedesca Angela Merkel al giornale Hamburger Abendblatt: la Grecia non si aspetti che il debito sparisca all'improvviso. «L'obiettivo è – continua la Merkel –, adesso come prima, che la Grecia resti membro dell'Eurozona».
PRIMA LE RIFORME, POI LE CONCESSIONI - «In Germania, come in altri Paesi, aspettiamo di vedere con quale impostazione il nuovo governo greco verrà da noi», continua Angela Merkel. L'unione europea terrà conto in primis delle riforme che il neo governo ellenico porterà a termine e questo viene sottolineato con fermezza dalla cancelliera: «L'Europa mostrerà nuova solidarietà per la Grecia, come per altri Paesi particolarmente colpiti dalla crisi, se questi Paesi intraprendono le riforme e le misure di risparmio».
BERLINO NON DETTA DIKTAT - Ad avvalorare le parole del primo ministro tedesco, anche il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble, che ribadisce l'impossibilità di prendere in considerazione un ulteriore taglio del debito greco: «Se io fossi un politico responsabile, in Grecia, non farei alcun dibattito su un nuovo taglio del debito», afferma Schaeuble. Il ministro risponde inoltre alle accuse mosse alla cancelliera di dettare legge in fatto di austerità ai Paesi più in crisi: «Le regole del Patto di Stabilità sono tutt'altro che un diktat tedesco», spiega Schaeuble, le decisioni nell'Unione europea vengono, infatti, prese all'unanimità.
TSIPRAS: RISPETTIAMO PATTI, MA SERVE TEMPO - La risposta del premier greco non tarda e in una mail all'agenzia Bloomberg spiega come non sia intenzione del Paese non tener fede agli accordi presi: «L'obbligo di rispettare il chiaro mandato del popolo greco mettendo fine alle politiche di austerità e tornando ad un'agenda di crescita, non implica in alcun modo che non rispetteremo interamente i nostri obblighi verso i crediti della Bce e del Fmi». Si mostra ottimista, Alexis Tsipras in merito alla risoluzione dei rapporti tra Grecia e Unione europea e si dice convinto che presto si raggiungerà un accordo, «con benefici reciproci». All'ottimismo per il futuro, però, il leader di Syriza alterna un momento di riflessione sul presente: quello che l'Europa chiede ora alla Grecia sconquassata dal debito – quindi il bilancio e le riforme – ci sarà, ma ora è necessario che l'Ue conceda alla Grecia, non tagli, ma tempo: «Per respirare e creare il nostro programma di ripresa a medio termine che, tra le altre cose, includerà l'obiettivo dell'avanzo primario di bilancio e riforme radicali per affrontare le questioni dell'evasione fiscale, della corruzione e delle politiche clientelari».
IL MINISTRO DELLE FINANZE CONTRO LA TROIKA - La cancelliera, spinta dalla preoccupazione dettata dalle ingenti richieste del neo primo ministro greco Alexis Tsipras, propina una risposta ferma e risoluta agli ultimi fatti, in particolare al vertice tenutosi venerdì tra il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis e il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Il nuovo Governo greco non punta ad un'estensione del programma di aiuti, né la ricomparsa della Troika Unione europea, Bce e Fondo monetario internazionale. Questo quello che è emersa dall'incontro del greco e del rappresentante dell'Ue, volato ad Atene per sondare la situazione. Sembrano irremovibili, Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis, sulla questione austerity: le cose devono cambiare, a costo di giungere alle scadenze sui titoli a tasche vuote.
ARIA TESA UE-GRECIA - L'aria della conferenza stampa a conclusione dell'incontro è tesa come tesi sono i rapporti tra i due interlocutori, che a stento si guardano. «Non ho alcuna intenzione di collaborare con i funzionari della Troika per l’estensione del programma di salvataggio» in scadenza a fine febbraio, asserisce il ministro delle Finanze greco. La risposta del presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem è risoluta e inamovibile: «Ignorare i compromessi già fatti non è la strada da seguire». Quello che chiede la Grecia è un alleggerimento del debito, cui si arrivi, però, non attraverso le strade note già intraprese con fallimento da Bruxelles, ma sperimentando nuovi metodi, in un nuovo spazio di negoziazione. Dijsselbloem ribatte: «Dovete capire che questo luogo dove negoziare esiste e si chiama Eurogruppo», «mosse unilaterali» da parte del Paese porterebbe inesorabilmente verso l'interruzione dei rapporti. È necessario, secondo il presidente dell'Eurogruppo che ola Grecia «non mandi perduto tutto quello che è stato raggiunto negli ultimi anni».
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