29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
La crisi del gas

Gas e sanzioni: Bruxelles pagherà per tutti

Dovrà essere l'Unione Europea a finanziare le forniture invernali di gas russo verso l'Ucraina. Tale dichiarazione è stata fatta dal Cancelliere tedesco Angela Merkel. Il Ministro degli Esteri della Germania, nel frattempo, invita Bruxelles a determinare le condizioni di revoca delle sanzioni contro la Russia.

Dovrà essere l'Unione Europea a finanziare le forniture invernali di gas russo verso l'Ucraina. Tale dichiarazione è stata fatta dal Cancelliere tedesco Angela Merkel. Il Ministro degli Esteri della Germania, nel frattempo, invita Bruxelles a determinare le condizioni di revoca delle sanzioni contro la Russia.

Gli analisti sospettano che il sentimento anti-russo in Europa vada scemando con l'avvento di una nuova squadra di funzionari europei a Bruxelles.

La Russia ha tutte le ragioni per chiedere un pagamento anticipato per il gas, ha riconosciuto Angela Merkel. Il Cancelliere tedesco ha invitato l'UE a fornire finanziamenti provvisori per le forniture di gas naturale russo verso l'Ucraina. È particolarmente importante destinare i fondi da novembre a febbraio, in quanto a febbraio Kiev riceverà assistenza regolare da parte del Fondo Monetario Internazionale. Il concetto di un tale "finanziamento intermediario" sarà discusso durante i colloqui tra Russia e Ucraina, con la partecipazione del Commissario europeo per l'Energia Günther Oettinger, il 29 ottobre, ha detto il Cancelliere federale.

A metà giugno la Russia ha tagliato le forniture di gas dirette verso l'Ucraina a causa dei miliardi di dollari di debito da parte di Kiev. Ora l'Ucraina riceve solo il gas invertito dall'Europa. Per sopravvivere all'inverno e per non fermare il transito di gas verso l'Europa, il Paese ha bisogno di 4 miliardi di metri cubi di gas russo. Per pagarlo servono 1,6 miliardi di dollari, che Kiev non ha. Le parti cercano di risolvere la controversia del gas tramite colloqui trilaterali che coinvolgono la Commissione Europea. Finora senza risultati. L'ultimo incontro sulla questione del gas tra Russia-Ucraina-Commissione Europea si è tenuto il 26 settembre. La Commissione Europea sembra promettere di fornire a Kiev 1 miliardo di dollari. Dove prenderà l'importo residuo però non è chiaro.

Il Presidente russo Vladimir Putin ha più volte offerto all’Europa di prendersi cura del pagamento dei debiti ucraini, ma di non esercitare pressioni sulla Russia costringendola a fornire gas agli ucraini. Bruxelles su queste proposte fino a poco tempo fa non ha reagito. Ma comincia a fare sempre più freddo e gli europei si sono ricordati di Mosca. Ha giocato un ruolo, molto probabilmente, anche il cambiamento imminente di funzionari del Parlamento Europeo e della Commissione Europea, dice l’esperto del settore Nikolaj Podlevskikh:

Il cambio di potere è in grado di fissare nuovi accenti nelle relazioni tra la Russia e l'Europa e tra la Russia e l'Ucraina. Soprattutto può influenzare i negoziati. L'ultimo incontro è previsto per il 29 ottobre, dopo che i nuovi commissari si insedieranno. Naturalmente, ci si può aspettare una politica leggermente diversa dallo slovacco Maroš Šefchovič. E questo è collegato ad una posizione diversa, che è occupata dai Paesi che sono stati nominati.

Le impostazioni generali sembrano cambiare gradualmente. L'Europa ha già sentito gli effetti delle sanzioni anti-russe introdotte sotto la pressione di Washington. Anche la Russia, naturalmente, li sente ma non si può chiedere a Bruxelles, ha recentemente sottolineato il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov:

Le sanzioni che sono stati annunciate dagli americani, per l'Unione Europea e un certo numero di altri Stati sono illegali e non possono contribuire ad una decrescita del conflitto, né alla tutela dei diritti della popolazione dell'Ucraina. Questi sono i passi che sono stati presi sotto la stretta pressione degli Stati Uniti (se parliamo degli europei), in contrasto con gli interessi dell'Unione Europea. Per loro, la Russia è uno dei principali partner economici e il danno che ci vogliono causare, lo causano ai Paesi UE.

Gli europei sono ben consapevoli di tutto ciò. Ma sono di fronte a una scelta: continuare a giocare insieme a Washington, o pensare al proprio benessere. Il Ministro degli Esteri tedesco ha detto che è il momento di definire un elenco di condizioni per abrogare le sanzioni contro la Russia. Tuttavia, Frank-Walter Steinmeier avverte che non è ancora giunto il tempo per questo e ha presentato la sua lista di richieste a Mosca. Ma questa è la diplomazia: Berlino non può bruscamente fare marcia indietro senza perdere la faccia.