20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Budapest prende le distanze da Kiev

Orban: Non daremo gas agli ucraini

Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha dichiarato senza giri di parole che la decisione magiara d'interrompere la fornitura di gas all'Ucraina attraverso un flusso inverso del prodotto fornito dalla Russia è stata presa per scongiurare la possibilità di un'interruzione dell'approvvigionamento da Mosca.

ROMA - Il primo ministro ungherese Viktor Orban non ha il difetto di non parlare chiaro. Parlando alla radio di stato, oggi, ha dichiarato senza giri di parole che la decisione magiara d'interrompere la fornitura di gas all'Ucraina attraverso un flusso inverso del prodotto fornito dalla Russia è stata presa per scongiurare la possibilità di un'interruzione dell'approvvigionamento da Mosca. Una risposta sia a Kiev, che ha definito lo stop «inatteso e inspiegato», sia alla Commissione europea, che ha ricordato a Budapest il suo impegno ad aiutare l'Ucraina.

ORBAN PARLA CHIARO - «L'Ungheria non può mettersi in una situazione in cui, a causa del conflitto russo-ucraino, non può accedere ai necessari approvvigionamenti di energia», ha affermato il capo del governo di Budapest. Dichiarazioni che vengono dopo il richiamo di Bruxelles, per bocca della portavoce Helene Banner, la quale ha ribadito di attendersi che «tutti gli stati membri facilitino il 'reverse flow', come concordato nel Consiglio europeo nell'interesse di una sicurezza energetica condivisa.» L'operatore dei gasdotti ungheresi Fgsz ieri sera ha annunciato di aver interrotto a tempo indefinito la fornitura, adducendo motivi tecnici.

BUDAPEST PRENDE LE DISTANZE DA KIEV - La Russia ha interrotto a giugno la fornitura di gas all'Ucraina, con cui si trova in una situazione di conflitto per la Crimea e la parte est dell'ex repubblica sovietica. Mosca chiede a Kiev 5,3 miliardi di dollari di arretrati e una revisione della formula di prezzo. Così per aiutare l'Ucraina, su sollecitazione anche dell'Ue, alcuni paesi dell'Est Europa, tra i quali l'Ungheria, hanno attivato un flusso inverso di gas per garantire l'approvvigionamento. La decisione ungherese ha provocato sconcerto a Kiev. La compagnia del petrolio e del gas ucraina Naftogaz l'ha definita «inattesa e inspiegata».

PRIMA DI TUTTO, L'ACCORDO COI RUSSI - L'Ungheria è fortemente dipendente dal gas russo per il suo fabbisogno. Nei giorni scorsi Orban ha incontrato il numero uno di Gazprom, il monopolista russo. "D'ora in poi avremo bisogno di grandi quantità di gas...e lo riceveremo: questo è quanto ho concordato con Miller", ha spiegato il capo del governo magiaro. Oltre all'Ungheria, che è anche uno dei paesi più esplicitamente freddi rispetto alle sanzioni nei confronti di Mosca, anche la Polonia e la Slovacchia forniscono gas all'Ucraina.

AVVERTIMENTI DA MOSCA- Contro questi paesi era arrivato oggi anche un pesante avvertimento del ministro dell'Energia russo Alexander Novak, il quale ha affermato che nei contratti di fornitura ai paesi europei è scritto che «non è prevista ri-esportazione» del gas. «Noi speriamo - ha minacciato - che i nostri partner europei restino ligi agli accordi. Questo è l'unico modo per garantire che non vi saranno interruzioni nelle forniture di gas ai consumatori europei».