18 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Asse Russia-Egitto

Putin corre ai ripari dopo il blocco dell'import dai paesi UE

Dalle armi all'agricoltura: la Russia che da mesi lavora per riportare l'Egitto nella sua orbita come grande cliente dell'industria militare, sulla scia della battaglia a colpi di sanzioni con l'Occidente ora rilancia e punta a una immediata accelerata del commercio con il Paese nordafricano, in particolare di frutta e verdura. Putin riceve Al Sisi a Sochi: «Rafforzare cooperazione».

MOSCA - Dalle armi all'agricoltura: la Russia che da mesi lavora per riportare l'Egitto nella sua orbita come grande cliente dell'industria militare, sulla scia della battaglia a colpi di sanzioni con l'Occidente ora rilancia e punta a una immediata accelerata del commercio con il Paese nordafricano, in particolare di frutta e verdura.

Il Cairo, che «ha già aumentato le forniture agroalimentari alla Russia del 30%, è pronto in tempi brevissimi ad un ulteriore aumento del 30%», ha detto Vladimir Putin oggi dopo l'incontro a Sochi con l'omologo egiziano Abdel Fatteh Al Sisi. La Russia varerà in tempi brevissimi misure per facilitare l'accesso delle esportazioni alimentari egiziane al mercato russo, ha aggiunto il capo del Cremlino, e delegazioni delle autorithy veterinaria e fitosanitaria Rosselkhoznadzor e di altre agenzie governative saranno presto in Egitto, per incontrare direttamente i fornitori.

CENTRO LOGISTICO NEL MAR NERO - Al di là delle dichiarazioni ottimiste e delle rassicurazioni quotidiane ai consumatori russi, il governo russo deve correre ai ripari e colmare velocemente il vuoto che si creerà con il blocco dell'import dai Paesi dell'Ue, e anche dagli Usa, da Australia, Canada e Norvegia. Per gestire le consegne egiziane, ha annunciato tra l'altro il presidente russo, sarà allestito un centro logistico sulla costa del Mar Nero.

Il ministero dell'Agricoltura ha subito commentato l'annuncio di Putin, traducendo la promessa di un 30% in più di prodotti egiziani nella «copertura» del 40-50% delle importazioni di arance, patate, cipolla e aglio previste dai Paesi soggetti ad embargo.

ZONA DI LIBERO SCAMBIO - Mosca ha anche un problema di allineamento dell'Unione doganale - per ora con Bielorussia e Kazakistan - con la messa al bando dei prodotti europei ed americani: i due Paesi ex sovietici hanno promesso di aumentare le loro forniture alla Russia, ma hanno declinato l'invito a sottoscrivere le sanzioni contro l'Occidente. Oggi Putin ha detto che tutta l'Unione dogane valuterà la creazione di una zona di libero scambio con l'Egitto, che tra l'altro ha bisogno di grano e quest'anno ne importerà dalla Russia almeno 5,5 milioni di tonnellate.

Quanto alle forniture di armi, che comunque rimangono in prima fila negli interessi russi, poco dopo la visita di Al Sisi a Mosca dello scorso febbraio, le indiscrezioni davano in dirittura di arrivo un contratto per l'acquisto da parte egiziana di armamenti e relativa tecnologia per oltre due miliardi di euro. Gli analisti russi pensano che la firma della mega-commessa sia solo questione di tempo.

«Tutto il popolo egiziano segue la mia visita in Russia e si aspetta una forte cooperazione tra i nostri Paesi», ha affermato il presidente Al Sisi nella residenza di Bocharev Ruchei, sul Mar Nero. Ringraziando Putin, «il primo a essersi congratulato» per l'elezione del generale alla guida dello Stato. Il capo del Cremlino aveva in realtà trattato Al Sisi da presidente ancora prima dell'elezione, dicendosi certo della sua vittoria: un dettaglio piaciuto all'uomo forte d'Egitto, tanto quanto pubblicamente giudicato inopportuno dagli Stati Uniti.