8 maggio 2024
Aggiornato 15:00
La crisi siriana

«La Siria deve accelerare la distruzione delle armi chimiche»

La coordinatrice dell'operazione per lo smantellamento delle armi siriane, Sigrid Kaag, ha chiesto a Damasco di accelerare le operazioni, dicendosi tuttavia «fiduciosa» che sarà rispettata la scadenza del 30 giugno

DAMASCO - La coordinatrice dell'operazione per lo smantellamento delle armi siriane, Sigrid Kaag, ha chiesto a Damasco di accelerare le operazioni, dicendosi tuttavia «fiduciosa» che sarà rispettata la scadenza del 30 giugno.

«E' importante che le operazioni vengano accelerate e intensificate, mentre ci avviciniamo alla scadenza», ha detto Kaag in un'intervista rilasciata alla France presse a Damasco. Entro il 30 giugno, la Siria deve eliminare tutte le sue armi chimiche, nel rispetto dell'accordo raggiunto lo scorso settembre da Stati Uniti e Russia.

«A nostro avviso, ci sono stati alcuni ritardi (nel trasporto delle armi fuori dalla Siria), ma non sono insormontabili, e restiamo fiduciosi che sarà rispettata la data del 30 giugno 2014», ha aggiunto, sottolineando la «cooperazione costruttiva a livello politico e tecnico» con le autorità siriane».

Già il 6 febbraio scorso, davanti al Consiglio di sicurezza Onu, la coordinatrice dell'operazione congiunta delle Nazioni Unite e dell'Organizzazione per la messa al bando delle Armi chimiche (Opac) aveva chiesto a Damasco di «rispettare i suoi obblighi» e di accelerare il trasporto della armi fuori dal paese.

Kaag ha ammesso alla France presse che «si tratta di un'operazione molto complessa, una sfida, in un paese in guerra».
«La situazione sul piano della sicurezza è molto precaria - ha sottolineato - giorno dopo giorno ci possono essere cambiamenti che interessano il trasporto e l'organizzazione dell'intero processo». Ma proprio la precarietà della situazione impone di accelerare il processo «per completare l'operazione il prima possibile», ha concluso.

Il calendario delle operazioni prevede che gli agenti chimici siano trasportati dal porto siriano di Latakia a quello italiano di Gioia Tauro, dove è previsto il loro trasbordo sulla nave americana incaricata di distruggerli.